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LA PROFESSORESSA AL LICEO V.M. 18 anni

Written By Unknown on Friday, July 26, 2013 | 1:20 PM

Entrava in classe con il suo forte odore di donna, ricordo che avevo circa 16 anni ed ero un ottimo studente, tante ragazzina mi venivano dietro ed io ero sempre pronto a rubare un attimo di eros.
Era la mia professoressa ed insegnava italiano, mora non molto alta, circa 1,60 con delle stupende scarpe con tacchi, occhi neri e profondi, terza di seno, bello e sodo, due capezzoli grossi e lunghi.
Per tutta la lezione mi concentravo a guardarle le tette e le cosce, li davanti a me timidamente socchiuse come se volessero nascondere uno scrigno segreto. Parlava molto con la classe era gioviale, ma severa.
Tornavo a casa mi chiudevo nel bagno e mi tiravo delle seghe immaginandola in tutte le posizioni, sognavo ad occhi aperti di prenderla da dietro nel culo, sfondandola pian piano.
La mia attrazione verso di lei era cosi forte da farmi rizzare il cazzo solo per il fatto che mi guardava e mi sorrideva. Devo dire che io le piacevo molto sia come studente che come ragazzo, lei stessa più volte di fronte a tutta la classe si complimentava con me per la mia fisicità e la mia simpatia.
Con l'esame di maturità, si aprono le porte dell'università fino alla mia laurea, sempre nella stessa città dove ho vissuto.
L'attrazione per la mia professoressa che aveva stravolto gli ormoni adolescenziali, era ormai un tenue ricordo, quando un pomeriggio mi recai in un supermercato vicino casa, per acquistare un pò di spesa che la mia fidanzata mi aveva commissionato qualche ora prima della cena.
Tra il settore ittico e la macelleria, alzando lo sguardo vidi da dietro una donna splendida con un culo a mandolino che nella mia vita avevo già visto....
Infatti era lei!!! La mia professoressa intenta a scegliere una fetta di manzo. Mi avvicinai e lei alzando lo sguardo con felice sorpresa mi accolse con un abbraccio forte e sincero. Parlammo del tempo passato e dei bei ricordi del liceo, fino a quando mentre lei continuava a ricordarsi gli altri nomi dei miei compagni di scuole, la interruppi e le dissi: " mi hai stregato al liceo, oggi ti rivedo e sento che non è cambiato niente da allora", lei sorpresa accennò un sorriso che trapelava tutta la sua malizia.
Potrei essere tua madre!!!, mi disse a denti stretti, ed io le risposi: "ho voglia di entrarti tra le cosce e morire dentro di te..."
Vidi l'espressione del suo viso posta verso di me come se volesse che io facessi qualcosa, allorchè con la determinazione che mi ha sempre contraddistinto fin da piccolo, le dissi: seguimi in bagno che ti rendo donna!!!
Proseguii verso il bagno e vidi che lei adagiato il cesto con la spesa di fronte ad una cassa, mi seguii in bagno.
Appena la stessa superò la porta, la tirai con forza dentro una cabina water, chiusi la porta ed iniziai baciarla a succhiarle la lingua, a leccarle il collo, il suo sapore era antico e pregnante di donna, di una donna matura.
Inizia a sditalinarla, devo dire che si inumidì subito. Nessuno dei due parlava eravamo solo intenti a scoprire i nostri sensi e trastullarci.
Le tirai fuori un seno e leccavo avido quel capello turgido, lungo e grosso!!!
Ad un certo punto sentii che si stava allontanando, mi disse miagolando, che stavamo sbagliando, che lei non poteva lasciarsi andare cosi, intanto il mio cazzo era cosi duro arricciato e forte che lei sentendolo, si volto di colpo, io da dietro la tenevo forte e sicuro sui fianchi, lei si alzò la gonna ed abbasso le mutandine....entrai dentro di lei.
Un gran calore ed una figa bagnata ma stretta, sentivo tutto me stesso avvolto ed accolto come solo quella fica sapeva fare...
Colpi lunghi e forti, lunghi e forti, come uno stantuffo, entravo ed uscivo per poi rientrare di nuovo.
Dalla grande eccitazione lei mi disse di incularla in quanto sarebbe venuta subito. Io pronto con un colpo di mano presi del sapone liquido dal dispenser, lubrificai ben bene il buco del suo stupendo culo a mandolino e con la grossa coppola del mio cazzo, al terzo tentativo sfondai ogni resistenza... La montavo come una vacca... dava piccoli pugni sui muri del bagno, tra il piacere ed il dolore, il suo mugolare mi faceva impazzire. Inizio ad avere delle perdite di pipì, io inculavo lei non riusciva a contenere la pipi, le dissi che stavo per sborrare, allorchè lei con la mano estrasse il mio caxxo che aveva in culo, ormai sfondato a piacimento e se lo mise nella fica dicendomi: riempimi tutta!!!
A quelle parole le sborrai tutto me stesso dentro la fica...
Ci risistemammo e ci scambiammo i numeri dei cellulari, promettendoci che non ci saremmo più persi, ad oggi dopo circa 7 anni da quel fatidico giorno non c'e' settimana che io, quando il marito e le figlie non ci sono, non vada a romperle il culo, e lei mi omaggia con completini intimi sempre più sexy e con lunghi pompini. Alla fine quando le rompo il culo si rilassa tanto da dovermi pisciare indosso.
Il tempo ci rende sempre più vogliosi l'uno dell'altra
!
 
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