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A casa della zia V.M. 18 anni

Written By Unknown on Friday, July 26, 2013 | 3:26 AM

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Daily erotic picdump - 64La casa della zia è in campagna, è molto grande ed è circondata da prati fioriti e alberi di pesche e mele, fuori c'è una terrazza con un dondolo ed un tavolino con delle sedie in legno, sicuramente è un posto molto tranquillo.
Devo dire che la cosa non mi dispiace, la zia sembra simpatica.
"Senti zia, mi faresti vedere il tuo laboratorio? Papà mi ha detto che dipingi, il prossimo anno finisco il liceo e vorrei iscrivermi ad Architettura".
"Va bene, ma a una condizione, che non mi chiami zia, mi fa sentire vecchia ed io ho solo 26 anni, Mara andrà benissimo."
"D'accordo."
Il laboratorio è una stanza enorme con cavalletti e tele, ci sono colori e pennelli dappertutto, c'è un gran disordine ma è molto bello.
Prima di andare a dormire la zia, cioè Mara, prepara una tisana.
"Abiti qui tutto l'anno?", le chiedo.
"No, vengo qui solo in estate, il resto dell'anno lo passo in città dove lavoro."
"Passi le vacanze da sola?"
"Di solito invito qualche amica, ma quest'anno sono tutte all'estero."
"Vorrei andare a dormire, sono un po' stanca, sai, il viaggio."
"Certo, ti faccio vedere la tua stanza."
Giunte davanti ad una porta si avvicina e mi dà un bacio sulla guancia.
"Buonanotte, Matilde, io vado a farmi una doccia."
I suoi capelli mi sfiorano il viso e sento il suo profumo.
Il bagno è di fronte alla mia stanza, lei si spoglia senza chiudere la porta, io rimango a guardarla, è bellissima, con quel seno poi, vorrei averlo io così.
Il rumore dell'acqua mi fa addormentare ed io sogno prati, fiori e mucche colorate.
Un profumo di torta appena sfornata mi sveglia ed affamata vado in cucina dove Mara sta già facendo colazione.
"Buongiorno Matilde, hai fame?"
"Molta", dico io e mi butto su una fetta di torta.
"Hai dormito bene? Il materasso è un po' duro."
"Ho dormito come un sasso, mi ha svegliata il profumo della torta, sono molto golosa."
"Bene, lo sono anch'io, così ci faremo delle scorpacciate di dolci. Io vado in laboratorio, tu fai pure quello che preferisci."
"Vorrei venire a vederti dipingere, posso?"
"Certo, vieni pure."
Molte tele ritraggono nudi femminili, sono molto belli.
"Sono le mie amiche", dice lei indovinando quello che mi sto chiedendo.
"Anzi, ho proprio finito ieri un ritratto, vorresti posare tu per me?"
Io divento rossa e non so bene cosa dire, quei quadri mi piacciono, però mi vergogno un po' all'idea di spogliarmi davanti a lei. Glielo dico.
"Non c'è nulla di cui vergognarsi, è arte ed il nudo è qualcosa di bello e naturale."
"Ha ragione", penso e così mi lascio convincere.
Mi spoglio e mi siedo sulla sedia che mi indica, dopo i primi imbarazzi mi sento più disinvolta ed alla fine della giornata mi sembra la cosa più naturale di questo mondo.
La sera a cena ridiamo molto e dopo la tisana con il miele io vado a dormire e lei a fare la doccia.
Ci diamo la buonanotte con un bacio sulla guancia, la sua è morbida e profumata, poi la osservo che si infila sotto la doccia, non riesco a smettere di guardarla.
La mattina dopo mi sveglio di buon umore, quando vado a fare colazione non la vedo, mangio e vado in laboratorio dove la trovo mentre sistema le sue tele.
" Ecco la mia modella preferita, buongiorno Matilde, hai fatto colazione?", mi chiede allegra.
"Sì, ho mangiato due fette di torta", rispondo spogliandomi e sedendomi.
Lei si avvicina per sistemarmi i capelli, sento il suo profumo e la sua mano morbida mi sfiora la guancia.
Il cuore mi batte forte, lei mi guarda e vorrei che mi baciasse, invece mi sorride e ricomincia a dipingere.
"E' quasi mezzogiorno, direi che è ora di andare a prepararci qualcosa da mangiare, che ne dici?"
"Va bene, ma prima posso vedere come sta venendo il ritratto?"
"D'accordo, ma tieni conto che non è ancora finito, quindi nessuna critica."
Mi avvicino alla tela.
"Ma è più bella di me."
"Non è vero, è uguale a te, sei tu che sei bella".
Mi giro e la guardo negli occhi, lei mi sorride e mi accarezza i capelli, le prendo la mano e gliela bacio, ricomincia ad accarezzarmi, mi sfiora le spalle e poi il seno, la abbraccio e sento il calore della sua pelle.
"Rivestiti che andiamo a mangiare."
Io non vorrei smettere, ho paura che se perdiamo questo momento, dopo finirà tutto.
"Restiamo ancora un po'."
"Abbiamo tutto il pomeriggio per noi, oggi non lavoro più."
Mangiamo un'insalata e della frutta, poi ci sediamo sul dondolo in veranda.
Appoggio la testa sulle sue gambe.
Mi accarezza i capelli, io chiudo gli occhi.
"Non voglio fare qualcosa che non ti va."
"Mi piacciono le tue carezze, continua, per favore."
Le sue mani scendono sul mio corpo, mi tocca il seno e poi le gambe.
Io vorrei che mi toccasse dappertutto, ma lei sembra ancora incerta.
Mi sollevo e le sfioro le labbra con la mia bocca, ci baciamo e quando schiudo le mie labbra sento la sua lingua che cerca la mia. Poi si ferma e si stacca da me.
"Forse dovremmo fermarci qui."
"Io voglio continuare."
"Allora è meglio entrare in casa."
Andiamo nella sua camera da letto, ci spogliamo e ci sdraiamo, poi ricomincia ad accarezzarmi ed io mi lascio andare, come mi aveva detto Elena.
Mi tocca il seno e me lo bacia, mi succhia i capezzoli, mi lecca il collo ed il viso, poi mi bacia sulla bocca, mi accarezza le cosce ed io apro le gambe, incomincia a leccarmi tra le gambe ed io non penso più a nulla.
Mi bacia e mi accarezza dappertutto, vorrei che non si fermasse più.
All'improvviso il battito cardiaco accelera ed il respiro si fa affannoso, finché i miei muscoli vaginali si contraggono ed un piacere immenso mi avvolge completamente.
Rimaniamo sdraiate alcuni minuti, poi le dico: "Voglio baciarti anch'io."
E così comincio a leccarle il seno, poi scendo lungo il suo corpo fino ad arrivare alla vagina, lei mi mostra il clitoride e mi spiega come baciarla, con dolcezza perché è molto sensibile.
Quando viene mi sdraio di nuovo accanto a lei e, quando ci siamo riposate, ricominciamo fino allo sfinimento.
La sera facciamo la doccia insieme: la lecco mentre l'acqua le accarezza il corpo, quando la sento gemere sono la ragazza più felice di questa terra.
Mi trasferisco nel suo letto e dormiamo abbracciate e infradiciate di sudore perché non riesco a staccarmi da lei, dal suo seno, dalla sua vagina incorniciata da riccioli biondi.
La mattina dipinge ed il pomeriggio passeggiamo, prepariamo dolci e leggiamo. La notte è passione, voglio baci, carezze, i nostri corpi che si cercano, non mi basta mai.
"Domani arrivano i tuoi, lo sai?"
"Sì, lo so. Non voglio andar via, fammi rimanere qui con te."
"Non è possibile, c'è la scuola ed io riprendo il mio lavoro in città."
"Promettimi che ci scriveremo e che il prossimo anno potrò tornare a trovarti."
"Te lo prometto."
Facciamo l'amore per l'ultima volta, poi mi addormento tra le sue braccia.
Domani sarà una giornata pesante, appena arrivo telefono a Elena

 
 
 
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