Ilaria Perrotta
 


Quando vuol dire godersi la vita. Antonella Clerici lo sa fare e ci piace per questo. Immortalata nel giro di un nano secondo dai paparazzi del settimanale Chi nel momento esatto in cui stava per addentare un bel panino farcito di tutto punto. In spiaggia, su un lettino, in vacanza in Sardegna con accanto la figlioletta Maelle, anche lei alle prese col suo pranzo. 
E non è meglio lei, con i suoi chili in più, il fisico abbondante mostrato senza problemi, e il suo bel panino che ci fa pure venire acquolina, piuttosto che la showgirl che pesa 30 chili e che vediamo al mare intenta a mangiare la foglia di insalata? Ma che tristezza! Nel mondo già c'è crisi, e noi vogliamo più "Antonelle Clerici" che mazze di scopa rinsecchite a cui la verdura scondita è andata pure nel cervello. Brava Antonellina. 
E chi se ne frega se la bilancia va su e giù. In effetti la Clerici si era sottoposta a dei trattamenti benessere per rimodellare il suo fisico mediterraneo, e solo qualche tempo fa era apparsa in formissima. Adesso si è un po' riappesantita, ma lei non se ne fa alcun cruccio e si gode le meritate vacanze prima degli impegni autunnali alla conduzione de "La prova del Cuoco" e poi di "Ti lascio una canzone". 
Manca all'appello il compagno Eddy Martens Tra i due, dopo vari periodi di tira e molla, sembra sia tornato finalmente  il sereno. Addirittura sono circolate voci di un presunto matrimonio, però smentite su Twitter dalla stessa presentatrice Tv. Anche se i conoscenti della coppia si sbottonano "profetizzando" imminenti fiori d'arancio con menù di nozze a base di tagliatelle di Nonna Pina, naturlamente!


 
---
 

“Riapriamo le case chiuse e trasformiamo la prostituzione in attività imprenditoriale”

 

Il Sindaco di Mogliano Veneto, Giovanni Azzolini, lancia il referendum: obiettivo è raccogliere 500 mila firme così da avviare la procedura che potrebbe portare alla consultazione referendaria: "Se vince il sì sarà possibile riaprire le case chiuse, come attività imprenditoriale, ma non sarà possibile sfruttare le prostitute".

 

Volete voi che sia abrogata la legge 20 febbraio 1958, n. 75, intitolata: ‘Abolizione della regolamentazione della prostituzione e lotta contro lo sfruttamento della prostituzione altrui?' “. Potrebbe essere questo il testo del referendum da porre all'attenzione degli italiani se entro il prossimo 30 settembre saranno raccolte 500 mila firme, sulla scia della proposta del sindaco del comune di Mogliano Veneto, Giovanni Azzolini. L’iniziativa prevede la modifica parziale della Legge Merlin che nel 1958 mise fine alla condizione di segregazione coatta e sfruttamento legalizzato delle prostitute nelle cosiddette “Case chiuse”.
“In particolare – ha spiegato lo stesso Azzolini – chiediamo di abrogare la parte che impedisce la riapertura delle case di tolleranza, ma non quella relativa allo sfruttamento. Se il referendum avrà successo, sarà possibile riaprire le cosiddette case chiuse, come attività imprenditoriale, ma non sarà possibile sfruttare le prostitute”. Il sesso a pagamento legale porterebbe alla creazione di un registro delle prostitute, tale da consentirne il controllo sanitario e fiscale. Lo scoglio principale consiste sicuramente nel giudizio di legittimità che spetta alla Corte Suprema di Cassazione. “Ora però – osserva Azzolini – si tratta di raccogliere le firme una missione difficile, ma non impossibile. Essendoci di mezzo agosto, dovremo allestire i gazebo anche nelle spiagge, ai concerti e nelle sagre”.


    

Prostituzione, proposta a Verona: si facciano le cooperative del sesso

La proposta è stata avanzata da un gruppo di cittadini di un quartiere ed ha trovato il sostegno di Pd, Pdl e Lega. Presto approderà in consiglio comunale

 

Prostituzione, proposta a Verona: si facciano le cooperative del sesso.
Come combattere la piaga della disoccupazione sulle strade? A Verona un gruppo di cittadini di un quartiere tra i più gettonati dagli utenti del “sesso a pagamento” ha pensato di avanzare una proposta: se il mestiere più antico del mondo non può essere sradicato, quantomeno può essere regolarizzato. Come? Con l'adempimento degli oneri fiscali derivanti dall’attività e periodici controlli sanitari in collaborazione con le Asl. Case chiuse? No: cooperative con licenza del sesso a pagamento, lontane dai centri abitati. La proposta verrà presto discussa in consiglio comunale.“Chiaramente il nostro è un invito: non possiamo gestire il fenomeno della prostituzione – spiega Bernato, portavoce della proposta, sostenuta da Lega, Pd e Pdl -. Questa è quindi una proposta affinché le operatrici si gestiscano, a meno che non cambi la legge a livello nazionale. La prostituzione ad oggi non è reato; l’idea è riuscire almeno a rendere reato la prostituzione per strada, in modo da obbligare chi esercita l’attività a inserirsi in cooperative. Noi, con i nostri mezzi, potremmo così garantire sicurezza e controllo”.
 

Locali no profit erano in realtà night club: “ballerine-prostitute” nel mirino del Fisco

La Guardia di Finanza di Treviso indaga su due circoli ufficialmente destinati alla promozione del tempo libero, ma nei quali, secondo l'accusa, si esibivano e si prostituivano alcune ragazze.