Sei italiani su 10 in forma con le due ruote
In occasione dell’anniversario del primo brevetto della bicicletta, il 26 giugno del 1819, uno studio indaga il rapporto degli italiani con le due ruote. Mezzo di locomozione amato e utilizzato sempre più da una grande maggioranza di persone, quando è nata era in legno, pesava 22 chili e aveva boccole d’ottone all’interno dei cuscinetti della ruota Dal film "Monella" di Tinto Brass |
E' questo quanto emerge da uno studio promosso da Beltè, condotto attraverso 1000 interviste telefoniche su un campione casuale di persone che usano la bicicletta, in età tra i 18-65 anni, per verificare le abitudini e le caratteristiche degli italiani che vanno in bicicletta.
Quante volte usano la bicicletta gli italiani? La metà degli intervistati (53%) sale in sella saltuariamente. Il 19% utilizza la bicicletta il più delle volte in cui deve spostarsi, mentre il 19% la prende in considerazione solo in casi particolari. Per quasi 6 italiani su 10 (59%) usare la bicicletta rappresenta soprattutto uno svago, mentre per il 36% va in bici per necessità. Ma qual è il motivo principale che spinge le persone a prendere la bici? La maggioranza (32%) sale in sella ad una bici per farsi una passeggiata al parco nel week end. Altri (16%) usano la bici per spostarsi in città, per andare a fare la spesa (15%) o per tenersi in forma (15%). Solo il 5% usa la bicicletta per andare a lavoro. Considerando la stessa domanda ma lasciando agli intervistati la possibilità di scegliere più opzioni, resta in testa la percentuale di coloro che scelgono la bici per farsi una passeggiata al parco (46%), mentre sale il numero di coloro che la usano per tenersi in forma (38%) e per rilassarsi mentalmente (36%).
Quanti chilometri percorre mediamente un ciclista? Ben 7 italiani su 10 (70%) arrivano a percorre fino a 5 km. Una percentuale che sale fino al 75% prendendo in considerazione soltanto i laureati. Il 19% degli intervistati percorre dai 5 ai 10 km, mentre il 7% si attesta in media tra i 10 e i 15 km. Dove si è soliti andare in bicicletta? Si pedala di più per le vie trafficate della città (42%), rispetto alla periferia e alla campagna, che insieme arrivano al 23%, e al parco (19%). Tempo permettendo, quante volte alla settimana gli italiani decidono di prendere la bici? La maggioranza (42%) lo fa saltuariamente, arrivando a non prendere la bici anche per diverse settimane. Alcuni (24%) si muovono in bicicletta almeno tre volte alla settimana, mentre altri pedalano dal lunedì al venerdì (14%) o solo nei week end (11%).
Alla domanda su quale oggetto ritengono indispensabile avere con sé quando di è in bici, gli italiani mettono al primo posto il telefonino o lo smartphone (46%), seguito da una percentuale consistente (31%) che non rinuncerebbe mai a portarsi dietro una bibita fresca. La bevanda preferita una volta scesi dalla bici? Dando per scontata la preferenza per la classica acqua minerale (87%), il dato maggiormente rilevante è che il thè freddo (8%) risulta essere la seconda bevanda preferita, rappresentando l'alternativa principale, di gran lunga preferita a integratori (4%) e succhi di frutta (1%). Una percentuale, quella degli amanti del thè, che sale sensibilmente lasciando agli intervistati più opzioni di scelta (21%).
In quale periodo dell'anno si utilizza maggiormente la bici? La maggioranza (45%) decide di farne uso solamente durante le belle stagioni. Il 20% degli italiani decide di pedalare tutto l'anno, senza differenze, mentre preferiscono usare la bici in estate e in primavera rispettivamente il 18% e il 17% degli intervistati. Quali sono i vantaggi dell'andare in bici? Dalle risposte emerge come l'aspetto salutistico sia il più associato al mondo delle biciclette; secondo la maggioranza, infatti, pedalare rilassa e trasmette benessere interiore (43%), aiuta a fare una vita meno sedentaria (41%), a stare in forma facilmente e con gusto, in modo piacevole (40%). Ad emergere è anche l'altra anima delle bici, quella volta maggiormente alla cura dell'ambiente; secondo gli italiani scegliere di andare in bici rappresenta un modo per salvaguardare l'ambiente e stare più a contatto con la natura (30%) e di risparmiare tempo evitando il traffico cittadino (27%).
Qual è il valore più sentito riguardo al mondo della bicicletta? In primis gli italiani scelgono il rispetto dell'ambiente (32%), un valore condiviso anche da coloro secondo i quali l'uso della bici permette di stare in contatto con la natura (15%) e di abbassare l'inquinamento in città (6%). Per i più salutisti (20%) la salute e lo stare in forma è il valore principale, mentre per altri andare in bici è facile e divertente (10%) e rappresenta il principale mezzo di trasporto (9%). Cosa rappresenta per gli italiani l'uso della bicicletta? Per 6 su 10 (60%) la bici aiuta a stare in forma e in salute, mentre altri tra le varie opzioni scelgono il rispetto dell'ambiente (49%) e il contatto con la natura (37%). Quali sono le problematicità incontrate nell'andare in bicicletta? Al primo posto troviamo l'imprudenza degli automobilisti (39%), seguito dalla mancanza di piste ciclabili e di corsie preferenziali in città (27%) e dalla scarsa considerazione per chi è in bici da parte di chi si occupa di viabilità (6%).
---
Ragazza del meteo impazzisce in diretta alla comparsa di un ragno
La meteorologa Kristi Gordon è rimasta decisamente traumatizzata dal raccapricciante incontro con un ragno gigante che le è apparso sopra la testa durante le previsioni del tempo. Proiettato sullo schermo mentre strisciava sulla telecamera, il ragno ha spinto Kristi ad allontanarsi, dicendo: “Oh mio Dio, è così raccapricciante”.
Calmatasi in un primo momento, Kristi si è poi allontanata di nuovo quando si è ritrovata ancora una volta insieme all’odioso ragno in studio, agitandosi e urlando con gran divertimento dei suoi colleghi. Non è la prima volta che Kristi ha un faccia a
---
50 anni fa...ricordate?
---
Lindsey Attridge, inventa stupro per far ingelosire il marito: poi confessa
Lindsey Attridge per attirare l’attenzione di suo marito ha accusato due sconosciuti, pescati a caso su Facebook, di averla violentata.
La donna, scozzese di 31 anni, aveva dichiarato alle autorità che “due uomini si sono introdotti nella mia casa di Aberdeen, mi hanno colpita con un pugno al volto e mi hanno strappato i vestiti di dosso”.
Dopo queste parole, Lindsey ha suggerito alla Polizia gli autori del crimine, pescandoli a caso su Facebook. Gli investigatori si sono subito messi all’opera e dopo qualche giorno sono riusciti a trovare i due colpevoli.
Lunedì 24 giugno, però, Lindsey Attridge non ce l’ha fatta e ha deciso di confessare tutto: è andata direttamente dallo sceriffo di Aberdeen e ha dichiarato di essersi inventata tutto, per attirare le attenzioni del suo fidanzato.
Woman chose two men from Facebook for bogus rape claim
Lies ... Atrtridge made up claims
Newsline Scotland
A WOMAN who falsely accused two strangers she found on Facebook of rape in a bid to save her faltering relationship has escaped jail.
Linsey Attridge pointed the finger at two men she chose at random from the internet.Her partner Nick Smith spent weeks comforting her after being told that she was the victim of an horrific attack.
But Nick, 32, had no idea she making the whole thing up to try and get her failing relationship back on track.
Now her lies have been exposed in court.
Kickboxing instructor Nick said he was disgusted with the fallout of her accusations.
He said: “I also feel sorry for the two guys. I don’t know who they are - she just picked them off Facebook.
“They didn’t deserve that - no one deserves that. These poor guys were tormented.
“They won’t get any compensation for this.”
---
NAPOLI, NON HA I SOLDI PER IL FUNERALE:
DA 9 GIORNI LA SALMA RESTA NELL'OBITORIO
Maria Chiara Aulisio
È morto al Cardarelli in seguito a un arresto cardiaco, ultimo atto di una feroce malattia che lo ha stroncato in meno di sei mesi. Giovanni è ancora lì, nell’obitorio dell’ospedale, in attesa che il carro del Comune lo porti via. «Soldi per pagare un’impresa di pompe funebri Giovanni non ne aveva, e noi nemmeno - spiega suo cugino Pasquale - così ci siamo rivolti al Comune per chiedere il servizio di trasporto gratuito. Ad oggi non si è visto nessuno e nemmeno ci hanno dato speranze per i prossimi giorni. A questo punto aspettare ancora diventa impossibile. I medici del Cardarelli ci hanno detto che non possono più tenerlo in obitorio».
Grazie alla collaborazione di un gruppo di amici e parenti, si è messa in moto la macchina della solidarietà: «Stiamo organizzando una colletta - aggiunge il cugino - abbiamo già raccolto buona parte del danaro necessario, per fortuna abbiamo trovato il responsabile di un’agenzia di pompe funebri che ha preso a cuore il nostro caso, ci farà pagare solo 2500 euro mentre tutti ne avevano chiesti almeno mille in più. Abbiamo sbagliato ad aspettare tanto, la raccolta dovevamo farla prima, a quest’ora mio cugino avrebbe già avuto la giusta sepoltura».
Stamattina, dunque, salvo ulteriori problemi, verrà finalmente celebrato il funerale in una piccola chiesa del quartiere. Ed è stata proprio la celebrazione della cerimonia in chiesa a creare altri problemi e a rallentare ulteriormente l’intervento del Comune. Già, perché gli addetti al servizio defunti di Palazzo San Giacomo avevano comunicato alla famiglia di Giovanni che, quando e se avessero recuperato la salma, non l’avrebbero portata in chiesa per dare la possibilità di celebrare il sacramento, bensì direttamente al cimitero dove, al massimo, potevano sperare in una benedizione. Da qui la protesta dei parenti che per nulla al mondo avrebbero seppellito il proprio caro senza dargli l’ultimo saluto.
«Non capisco per quale ragione il Comune si rifiuta di accompagnare il morto in chiesa prima di portarlo al cimitero. Un aggravio di spesa, forse? O troppa fatica per i dipendenti?». Se lo domanda l’avvocato Angelo Pisani, presidente dell’ottava Municipalità, a cui i parenti di Giovanni si sono rivolti nei giorni scorsi per presentare la dichiarazione di morte e inoltrare la pratica per ottenere il funerale comunale.
«Una situazione vergognosa - prosegue il presidente Pisani - vi sembra possibile che se una persona non lascia i soldi per pagarsi il funerale debba rimanere per giorni in un obitorio o, peggio, a casa? E poi, mi chiedo ancora, quando gli addetti del Comune hanno finalmente prelevato la salma, perché devono portarla direttamente al cimitero negando ai familiari la possibilità di celebrare il funerale? Quanto costa fermarsi mezz’ora in una chiesa? È una questione di carità cristiana, non altro». Intanto, questa mattina, grazie alla generosità di amici e parenti, Giovanni avrà il suo funerale.