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I fatti del giorno

Written By Unknown on Thursday, June 27, 2013 | 2:09 AM

 E' MORTO STEFANO BORGONOVO


La storia non è certamente l'unica che si possa raccontare, ed ha uguale dignità delle altre storie di chi vive diversamente questa tterribile malattia che si chiama Sla.
E' la storia di Borgonovo, calciatore di Milan e Fiorentina , che ha  lottato  da anni contro la Sclerosi laterale amiotrofica.
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Dal Corriere della Sera.
«Io, Stefano Borgonovo, sono malato di Sla. Ho aperto una fondazione per aiutare chi è nelle mie condizioni. Voglio trovare soldi per la ricerca: magari salta fuori la penicillina del 2008. Mi rifiuto di pensare che la Sla sia una malattia del pallone. Io, se potessi, scenderei in campo adesso, su un prato o all'oratorio. Perché io amo il calcio»
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«Io pensai a un ictus, poi un neurologo ci mise di fronte alla realtà» dice Chantal Borgonovo, roccia, compagna d'avventura, mamma di quattro ragazzi e moglie della Sla. La voce di Stefano, oggi, è quella dell'eye tracker, la macchina che lo tiene in contatto con il mondo. Una lettera per volta. Ha il timbro metallico del Gps dell'auto, il suo personalissimo navigatore satellitare dentro la nuova esistenza. «Parliamo, discutiamo, chiacchieriamo. Quando rompo troppo mi manda persino a quel paese». È solo tutto un po' più lento. «Vaf-fan-cu-lo Chantal». E poi, dieci minuti dopo: «Ti a-mo Chantal». No, in fondo non è cambiato proprio niente. Ci sono affetti speciali, amici veri e una famiglia che emana forza e triste ottimismo intorno a questa partita senza tribuna vip e senza pubblico, gli ex compagni a cui è stata sbattuta la porta in faccia sono rimasti lì, sullo zerbino della bella casa di Giussano, ad aspettare una schiarita all'orizzonte della tempesta emotiva. Oggi il salotto è pieno di gente e di luce, c'è Andrea che sembra Borgonovo diciottenne al debutto in A col Como e gira al largo dalla carrozzina di quel papà che all'improvviso ha smesso di segnare, c'è Alessandra che dirige il traffico di facce e di caffè, Benedetta con il cane in braccio e la piccola Gaia, 5 anni, in grembo al dottor Mario Melazzini, presidente dell'Aisla (Associazione italiana sclerosi laterale amiotrofica), ammalato lui stesso, bomber di sfondamento in questa squadra della speranza che tutti i giorni si batte all'Ospedale di Niguarda tra le fila del centro Nemo, difesa a uomo, marcature strette. Borgonovo, naturalmente, capitano. 
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La Fondazione Borgonovo è nata così: «Gli ho detto: il malato sei tu, la gente può identificarsi in te». Stefano annuisce, immobile ma con l'argento vivo e il tubo della tracheotomia addosso, poi fa una smorfia che è un sorriso ancora bellissimo. Usa gli occhi come mouse, dice: «Sono arrabbiato con Pessotto che ha scritto un libro per raccontare che voleva morire mentre io sono qui che voglio vivere». Stanarlo non è stato facile. «Aveva bisogno di tempo, non era pronto — ricorda Chantal —, ma è un lottatore, lo è sempre stato. Dura? È molto peggio che dura. Però io sono convinta che per noi non sia finita». Dribbling. «Viviamo giorno per giorno. Il futuro non è segnato». Cross teso. «E se lui fosse il primo calciatore che guarisce dalla Sla?». È un contropiede fulminante. Stefano capisce e scatta sul filo del fuorigioco, controlla la palla, se la sistema sul destro come quel giorno a Monaco. Batte due volte le ciglia. Sembra un urlo a squarciagola. «Sì».


E' morto Stefano Borgonovo: l'ex attaccante di Fiorentina e Milan combatteva da anni contro la Sla

Aveva fatto della sua malattia una battaglia pubblicaPer sostenere la ricerca e i malati di sclerosi laterale amiotrofica aveva creato anche una fondazione

Amichevole per Borgonovo al Franchi di Firenze, nella foto con lui Prandelli e Baggio  (Germogli)
Amichevole per Borgonovo al Franchi di Firenze, nella foto con lui Prandelli e Baggio 
 

 Stefano Borgonovo, ex attaccante e goleador di Fiorentina e Milan si è spento oggi. Borgonovo da anni era affetto da Sla, sclerosi laterale amiotrofica, una malattia degenerativa contro la quale ancora la medicina non è riuscita a trovare una cura efficace.
Proprio della sua malattia  Borgonovo aveva deciso di fare un fatto pubblico, combattendo una battaglia a favore della ricerca scientifica e del sostegno ai malati. Da questo (con il grande impegno della moglie) è nata anche la Fondazione Borgonovo.

 

Si è spento a 49 anni l'ex calciatore di Milan e Fiorentina. Era affetto da qualche anno dalla Sla

 È morto Stefano Borgonovo, 49 anni, ex calciatore di Fiorentina e Milan. Era affetto da qualche anno dalla Sla. L'Italia giocherà con il lutto al braccio nella semifinale contro la Spagna di Confederations Cup per ricordare Borgonovo.

IL MESSAGGIO DEL MILAN -  «Il campione di Giussano resterà sempre con noi. La sua scomparsa di oggi ci fa stringere alla moglie Chantal e ai figli Andrea,Alessandria, Benedetta e Gaia, una splendida famiglia. Forza e dignità, tutto questo è stato Stefano e tutto questo sono stati i suoi cari. Grande amico di Carlo Ancelotti, di Mauro Tassotti, di tutto il Milan, campione di quella Brianza cui il presidente Berlusconi e Adriano Galliani sono legatissimi. Contro la Sla, contro la "stronza", Stefano e il Milan hanno fatto tutto quello che potevano, la partita per questa volta l'ha vinta lei ma tanti gol glieli abbiamo fatti. Tutta Fondazione Milan ha lavorato e lavorerà ancora con Chantal, per fare ancora di più oggi che Stefano non sarà più fisicamente con noi. L'eroe di Monaco di Baviera (suo il gol decisivo per la qualificazione alla Finale di coppa dei Campioni del 1990 contro il Bayern), è diventato un esempio di vita. Tutte le visite di Roberto Baggio, di Pippo Inzaghi, di David Beckham, di tanti altri non sono state inutili. Sono state vita. Vita vera, vita sentita e vissuta. Fino in fondo. Ciao Stefano! Ciao Caro! Sempre con Te!


Tunisia, scarcerate le Femen. Avevano protestato a seno nudo

 
femen bruxelles lp 2
Le tre attiviste femen arrestate in Tunisia per aver manifestano a seno scoperto davanti al tribunale di Tunisi in favore della liberazione di Amina Sboui saranno scarcerate. Lo ha annunciato uno dei loro legali nella giornata del processo di secondo grado. Le francesi Pauline Hillier e Marguerite Stern e la tedesca Josephine Markmann, che in primo grado erano state condannate a un anno e un giorno di carcere, hanno chiesto scusa affermando che il loro era stato un gesto simbolico.
Le tre femen europee avevano protestato in topless lo scorso 19 maggio davanti al Tribunale centrale a favore della scarcerazione della femen tunisina Amina Sboui. Le donne, due francesi e una tedesca, condannate in primo grado a 4 mesi di detenzione, sono entrate in aula, coperte dal safsari, il velo della tradizione islamica e si sono scusate per il loro gesto, sottolineandone il valore meramente simbolico.
Gli avvocati difensori delle tre femen hanno ribadito di voler rifiutare qualunque altro rinvio e di augurarsi di vedere le tre atttiviste tornare in liberta' entro la fine della settimana.  Intanto, fuori dal tribunale si sono raccolti un gruppo di salafiti per protestare contro la linea dura applicata contro i giovani estremisti religiosi, processati per atti di terrorismo.


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Condanne a morte da record In Texas 500 esecuzioni

 

Kimberly McCarthy 500


Il dramma di Zara Hartshorn, la 16enne che dimostra 60 anni

 
 

Zara è una ragazza inglese di 16 anni che deve ricorrere al lifting per avere la pelle di una ragazza della sua età.

 
 
 


 
 
 


 




Justin Bieber e Serena Gomez innamorati in vacanza alle Hawaii



 
                        




 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Il calciatore Darren Bent e la moglie Kirsty MacLaren si baciano in mare durante il loro viaggio di nozze alle Barbados
 
 

 Flavio Briatore bacia sua moglie Elisabetta Gregoraci in Kenya



 

 

Il calciatore Radamel Falcao bacia la moglie incinta Lorelei Toran mentre fanno un bagno nel mare di Miami


 Bacio super appassionato per Belen Rodriguez e Stefano De Martino in vacanza sull'isola di Formentera
 



 

 
 





                        







 
 
 
 
 Ashley Tisdale festeggia il suo 27° compleanno sulla spiaggia di Malibù e felice abbraccia e bacia il suo ragazzo

L'estate è arrivata. La temperatura si alza, e non solo per il clima. Le star in vacanza sono meno attente alla propria privacy e si lasciano andare a effusioni e baci. Spesso abbastanza hot. Nel corso degli anni alcune delle nostre celebrities preferite ci hanno regalato una collezione di baci difficile da non ricordare. Nei mesi più caldi del 2011 l'ex coppia Justin Bieber e Selena Gomez erano "appassionati" nelle acque di Maui e Elisabetta Gregoraci si stringeva al suo Flavio sotto un ombrellone del Kenya.
Poi nel 2012 è stato il turno di Beyoncé che coccolava il marito Jay Z sulla loro barca al largo della Francia. E nello stesso anno, nuove coppie si sono fatte "beccare" in atteggiamenti intimi. Michelle Hunziker e Tomaso Trussardi, noncuranti dei flash, non si sono risparmiati in tenerezze e baci sulla spiaggia di Miami. E Belen Rodriguez non riusciva ad allontanarsi dalle braccia del suo nuovo fidanzato Stefano nel mare di Formentera.2013, anche se appena iniziata, ha già regalato ai flash dei fotografi nuovi baci. Come quello "bollente" tra Il calciatore Darren Bent e la moglie Kirsty MacLaren in viaggio di nozze alle Barbados. E quelli solo cinematografici sul set del film The Other Woman. Poi c'è anche chi bacia un (quasi) ranocchio o il proprio figlio.
Ma i baci più attesi sono quelli che non sono ancora arrivati. Così, è iniziato il conto alla rovescia per Jennifer Aniston che in abito bianco bacerà Justin Theroux. Per la coppia Kardashian-West non ancora fotografata dopo la nascita della figlia North. E per il bacio che testimoni il ritorno di fiamma tra Katy Perry e John Mayer.
Poi ci sono i baci che difficilmente potranno arrivare. Ma che non smettiamo di immaginare. Uno su tutti: il bacio tra Kate Middleton e l'erede al trono d'Inghilterra William. L'occasione giusta potrebbe essere la nascita del loro primo figlio (o figlia). Magari la coppia, in preda alla gioia,  si lascerà scappare un'effusione in pubblico, dimenticando le regole del protocollo. Per scoprirlo bisognerà attendere (almeno) fino a metà
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Lodo Mondadori, Pg Cassazione: "Ok al risarcimento, ma va ridotto"

 

berlusconi de benedetti
Va ridotto, anche se di poco, il risarcimento dovuto alla Cir da parte di Fininvest. Questa la conclusione del sostituto pg di Cassazione, Pasquale Fimiani, davanti ai giudici della terza Sezione Civile della Suprema Corte, nell'ambito della causa sul Lodo Mondadori che vede contrapposte la Cir di Carlo De Benedetti e la Fininvest di Silvio Berlusconi. In appello, i giudici milanesi disposero a favore della Cir un risarcimento pari a 564 milioni di euro: se la richiesta del pg venisse accolta dagli 'ermellini', potrebbe essere celebrato un nuovo processo d'appello. E' anche possibile, che, invece, i giudici della Cassazione, sposando la tesi del pg, decidano di riquantificare loro stessi al ribasso la somma di risarcimento. Secondo il pg, la "lieve riduzione" del risarcimento stabilito dai giudici di secondo grado, riguarda la successiva rivendita delle opzioni L'Espresso e l'aumento equitativo del 15% rispetto agli interessi complessivi. Del tutto legittime restano nel complesso le sentenze di merito che stabiliscono che la Fininvest debba risarcire Cir per il danno subito con l'annullamento, nel 1991, da parte della Corte d'Appello di Roma, del lodo arbitrale favorevole a De Benedetti sul controllo della Mondadori. Quella decisione, infatti, come e' stato stabilito in sede penale in via definitiva, fu frutto di una corruzione in atti giudiziari per cui sono stati condannati il giudice Vittorio Metta e gli avvocati Cesare Previti, Attilio Pacifico e Giovanni Acampora.
Il procedimento civile in corso oggi in cassazione, scaturisce infatti da questa pronuncia penale: in primo grado il giudice milanese Raimondo Mesiano, nel 2009, sostenendo che la Cir subi' un danno patrimoniale da "perdita di chanche", stabili' un risarcimento pari a 749,9 milioni di euro, ridotto poi in appello, nel luglio 2011, a 564 milioni, compresi interessi e spese legali, quando fu riconosciuto alla Cir un danno "immediato e diretto" dalla corruzione. "Una "situazione complessa" quella emersa dal processo sul Lodo Mondadori, sostiene il pg di Cassazione, Pasquali Fimiani, riaffermando "il principio fondamentale della buona fede nell'ambito del dovere di correttezza tra le parti che precede la conclusione di un contratto".
Cosi' il Pg, davanti ai giudici della Terza Sezione Civile della Cassazione, spiega perchè è assolutamente legittimo il risarcimento, se pur a suo parere vada ridotto lievemente, che la Fininvest deve alla Cir. "L'illecito si consuma - ha detto il magistrato durante la sua requisitoria - nel momento in cui le parti si siedono di nuovo al tavolo della trattativa e una di queste viola il principio di lealta'" La decisione dei supremi giudici sulla causa civile Cir-Fininvest dovrebbe arrivare entro agosto, poiche' il codice di procedura civile prevede che le sentenze debbano essere depositate entro un mese dallo svolgimento dell'udienza. In questo caso, pero', sono in molti a non escludere che il verdetto possa slittare a dopo l'estate, data la complessita' della questione e, dunque, la necessita' di piu' tempo per stendere le motivazioni. Le sentenze civili vengono sempre rese note soltanto con il deposito delle motivazioni della sentenza.
A redigerle, sarà il giudice Giacomo Travaglino, relatore della causa. I giudici dovranno decidere se accogliere o meno il ricorso presentato dalla Fininvest contro la sentenza con cui, il 9 luglio 2011, la Corte d'appello di Milano stabili' un risarcimento di 564 milioni di euro da parte di Fininvest a favore della Cir. Se il ricorso sara' rigettato, la decisione della Corte d'appello diverra' definitiva, ma se i giudici di Piazza Cavour riterranno fondato il ricorso, potrebbe essere disposto un nuovo giudizio d'appello. Se, invece, la questione riguardera' esclusivamente la quantificazione della somma risarcitoria, potrebbe essere la stessa Cassazione a decidere direttamente l'entita' del pagamento
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Pensioni d’oro, l’ira della Meloni: «Andremo fino in fondo, sarà lotta dura contro le vere caste»

 
Pensioni d’oro, l’ira della Meloni: «Andremo fino in fondo, sarà lotta dura contro le vere caste» 

Guglielmo Federici


Prima una flashmob di parlamentari e militanti di Fratelli d’Italia all’ ingresso della Consulta per protestare contro la sentenza che ha dichiarato incostituzionale il prelievo di solidarietà sulle pensioni oltre i 90mila euro e lascia di fatto “intoccabili” le pensioni d’oro. Poi una valanga di dichiarazioni, iniziative, post su Fb e poi la “chiamata in causa” del presidente Napolitano. Non si ferma l’indignazione di Giorgia Meloni, capogruppo di FdI alla Camera. «Stavolta vado fino in fondo di fronte a questa sentenza vergognosa».
Una brutta pagina di insensibilità sociale. Siamo alle solite, onorevole Meloni: inconstituzionale è tutto ciò che mette mani sul portafogli dei soliti noti…
Considero scandalose queste sentenze che dichiarano sempre incostituzionali norme che colpiscono i grand commis, i burocrati, i “boiardi” di Stato e tutti quelli che hanno il potere di scrivere le leggi e decidere se sono valide oppure no. Ricordiamo infatti che questa sentenza è stata pronunciata dall’unico organismo che ha il potere di deliberare su se stesso senza appello e i cui componenti sono tutti pensionati d’oro…
Con l’aggravante dei due pesi e delle due misure.
È la casta di chi prende le pensioni d’oro che difende i propri privilegi oltre ogni buon senso, decoro e pudore, nascondendosi dietro il paravento della Costituzione e che si è ben guardata dal dichiarare invece incostituzionali i provvedimenti che toccavano le pensioni della povera gente, come il blocco delle indicizzazioni di quelle da 1400 euro previsto dallo stesso identico provvedimento nel quale era contenuto anche il contributo di solidarietà sulle pensioni d’oro. Questa inaccettabile differenza di trattamento tra i cittadini viola l’art. 3 e lo spirito della Costituzione.
 Nella “ghigliottina” della Consulta  è finito un provvedimento messo a punto tra 2010 e 2011 dal governo di centrodestra. In cosa consisteva questo prelievo di solidarietà? 
È bene che la gente sappia che stiamo parlando di uno stralcio del 5% della quota eccedente i 90.000 euro delle pensioni. Il che vuol dire che per chi prende 150 mila euro l’anno di pensione, il 5 per cento avrebbe inciso sui sessantamila euro eccedenti. Quella che stiamo portando avanti, senza poter contare sul supporto dei media che non hanno neanche riportato la notizia, è una battaglia di civiltà contro questa insensibilità sociale.
E i grillini tacciono…?
Pressoché assordante è il silenzio dei partiti, compreso il M5S, evidentemente troppo occupato a eleggere il suo rappresentante in Vigilanza Rai.
Si è rivolta a Giorgio Napolitano. Con quale esito ?
Nessuno per ora. Restiamo in attesa. Gli abbiamo chiesto ufficialmente un incontro. Voglio sentire cosa mi risponderà. Riteniamo infatti che solo lui, massimo garante della nostra Costituzione, possa intervenire su una decisione che calpesta il principio di uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, sancito dall’art. 3 della Costituzione. E visto che  in passato ha più volte richiamato le forze politiche al rispetto dell’equità sociale…
E se il Capo dello Stato non rispondesse? 
Presenterò una proposta di legge per la revoca delle “pensioni d’oro” che finalmente si fondi sui calcoli contributivi anche delle pensioni in essere. È l’unico modo per garantire la sostenibilità del sistema pensionistico che garantisca anche le giovani generazioni come la mia. Con questi denari si può istituire un fondo per le pensioni di invalidità o per aiutare i giovani. Se verrà giudicata incostituzionale anche questa, chiederò una modifica della Costituzione… Sia chiaro non intendo fermarmi e voglio sapere chi è come me in questa battaglia contro le vere “caste”.
Si spieghi…
Il contributo di solidarietà previsto per le pensioni era l’estensione di un meccanismo identico introdotto nel 2010 per gli stipendi dei manager pubblici, e cancellato dalla stessa Corte costituzionale nell’ottobre scorso con la sentenza 223/2012. Il prelievo è previsto solo per i parlamentari. Il che è giusto ma non è accettabile che si possa eseguire solo su certi tipi di pensionati, rendendo intoccabili altri. Non trova?

           
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Sara Tommasi dieta hot
 
Sara Tommasi ormai se tu, la star dei film hard, sei diventata la regina del sesso. Oggi possiamo dire che sei un’artista completa. Hai avuto storie d’amore con uomini importanti, hai esibito il tuo favoloso alto b davanti alle banche, sei stata ospite di tanti salotti famosi in televisore, oggi hai realizzato dei film porno…molto piaciuti, ultimamente hai anche realizzato un disco “Vengo, vengo vengo”, i social sono sempre aggiornati con il tuo corpo senza veli, o in pose molto piccanti, ora ecco la tua dieta hot, quale?
Bè per una dieta efficace e veloce, Sara la soluzione è fare tre pompini il giorno. Insomma si parla solo di te. Io spero che sei felice di tutto questo successo che stai raccogliendo, certo hai anche avuto dei momenti …di stress lavorativo, ma sicuramente un domani quando ti volterai indietro non avrai rimorsi, perché con la tua tenacia e il tuo grande coraggio ha realizzato  e continuerai ad compiere ciò che più desideri nella tua bellissima vita.
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  • --La Chiesa manda un segnale chiaro che rischia di essere decisivo per la corsa di Matteo Renzi alla lea(Da ) – La Chiesa manda un segnale chiaro che rischia di essere decisivo per la corsa di Matteo Renzi alla leadership del Pd e del Paese. Ieri era san Giovanni, patrono della città di Firenze. Il cardinale del capoluogo toscano ha pronunciato, nella cattedrale di Santa Maria del Fiore, un’omelia durissima che suona come una bocciatura pesante del sindaco che sogna di fare il premier.
    Betori ha ammonito duramente: ”Un’improvvida voglia di trasgressione passa dalle piazze ai luoghi della c(Da ) – La Chiesa manda un segnale chiaro che rischia di essere decisivo per la corsa di Matteo Renzi alla leadership del Pd e del Paese. Ieri era san Giovanni, patrono della città di Firenze. Il cardinale del capoluogo toscano ha pronunciato, nella cattedrale di Santa Maria del Fiore, un’omelia durissima che suona come una bocciatura pesante del sindaco che sogna di fare il premier.
    Betori ha ammonito duramente: ”Un’improvvida voglia di trasgressione passa dalle piazze ai luoghi della cultura, anche qui senza che si notino apprezzabili reazioni, pur con qualche lodevole eccezione”. Quindi la bastonata al primo cittadino: ”Si aprono spazi di trasgressione, in tutte le forme possibili, che incidono sull’identità stessa della città”, che deve ”salvaguardare i beni di cui è custode” continuando ”a generare bellezza e cultura. Il rispetto dei nostri luoghi d’arte ne è il presupposto, non per ridurci a un museo”.
    Parole che pesano come pietre se si pensa che la città è attraversata dallo scandalo escort che pare lambire anche l’amministrazione di palazzo Vecchio.
    Il cardinale Betori, parlando di ”una delle carenze più evidenti del nostro tempo, cui non sfugge neanche la nostra città”, Betori ha citato ”l’incapacità di discernere ciò che va approvato e ciò che va contrastato, ciò che e’ bene e ciò che è male e, per estensione, ciò che e’ giusto e ciò che è illecito, ciò che e’ bello e ciò che e’ brutto. Perché bene, giustizia e bellezza si tengono insieme, come la storia di Firenze mostra, o cadono insieme”.
    Secondo il cardinale Betori non mancano ”segnali preoccupanti che ci dicono quale scivolamento del vivere civile e del comportamento personale può generarsi tra noi quando istinti e desideri prendono il sopravvento sull’oggettività del bene e del bello”.
    Il rispetto dei luoghi d’arte serve ”a far comprendere a tutti il senso dell’umano e del divino che li ha generati”.
    Renzi l’ha presa malissimo, abbozzando una dichiarazione di circostanza: ”Credo che l’omelia del cardinale Betori abbia affrontato tanti argomenti molti dei quali ampiamente condivisibili”. Certo, certo, come no.ultura, anche qui senza che si notino apprezzabili reazioni, pur con qualche lodevole eccezione”. Quindi la bastonata al primo cittadino: ”Si aprono spazi di trasgressione, in tutte le forme possibili, che incidono sull’identità stessa della città”, che deve ”salvaguardare i beni di cui è custode” continuando ”a generare bellezza e cultura. Il rispetto dei nostri luoghi d’arte ne è il presupposto, non per ridurci a un museo”.
    Parole che pesano come pietre se si pensa che la città è attraversata dallo scandalo escort che pare lambire anche l’amministrazione di palazzo Vecchio.
    Il cardinale Betori, parlando di ”una delle carenze più evidenti del nostro tempo, cui non sfugge neanche la nostra città”, Betori ha citato ”l’incapacità di discernere ciò che va approvato e ciò che va contrastato, ciò che e’ bene e ciò che è male e, per estensione, ciò che e’ giusto e ciò che è illecito, ciò che e’ bello e ciò che e’ brutto. Perché bene, giustizia e bellezza si tengono insieme, come la storia di Firenze mostra, o cadono insieme”.
    Secondo il cardinale Betori non mancano ”segnali preoccupanti che ci dicono quale scivolamento del vivere civile e del comportamento personale può generarsi tra noi quando istinti e desideri prendono il sopravvento sull’oggettività del bene e del bello”.
    Il rispetto dei luoghi d’arte serve ”a far comprendere a tutti il senso dell’umano e del divino che li ha generati”.
    Renzi l’ha presa malissimo, abbozzando una dichiarazione di circostanza: ”Credo che l’omelia del cardinale Betori abbia affrontato tanti argomenti molti dei quali ampiamente condivisibili”. Certo, certo, come no.dership del Pd e del Paese. Ieri era san Giovanni, patrono della città di Firenze. Il cardinale del capoluogo toscano ha pronunciato, nella cattedrale di Santa Maria del Fiore, un’omelia durissima che suona come una bocciatura pesante del sindaco che sogna di fare il premierLLa Chiesa manda un segnale chiaro che rischia di essere decisivo per la corsa di Matteo Renzi alla leadership del Pd e del Paese. Ieri era san Giovanni, patrono della città di Firenze. Il cardinale del capoluogo toscano ha pronunciato, nella cattedrale di Santa Maria del Fiore, un’omelia durissima che suona come una bocciatura pesante del sindaco che sogna di fare il premier.
    Betori ha ammonito duramente: ''Un'improvvida voglia di trasgressione passa dalle piazze ai luoghi della cultura, anche qui senza che si notino apprezzabili reazioni, pur con qualche lodevole eccezione''. Quindi la bastonata al primo cittadino: ''Si aprono spazi di trasgressione, in tutte le forme possibili, che incidono sull'identità stessa della città'', che deve ''salvaguardare i beni di cui è custode'' continuando ''a generare bellezza e cultura. Il rispetto dei nostri luoghi d'arte ne è il presupposto, non per ridurci a un museo''.
    Parole che pesano come pietre se si pensa che la città è attraversata dallo scandalo escort che pare lambire anche l’amministrazione di palazzo Vecchio.
    Il cardinale Betori, parlando di ''una delle carenze più evidenti del nostro tempo, cui non sfugge neanche la nostra città'', Betori ha citato ''l'incapacità di discernere ciò che va approvato e ciò che va contrastato, ciò che e' bene e ciò che è male e, per estensione, ciò che e' giusto e ciò che è illecito, ciò che e' bello e ciò che e' brutto. Perché bene, giustizia e bellezza si tengono insieme, come la storia di Firenze mostra, o cadono insieme''.
    Secondo il cardinale Betori non mancano ''segnali preoccupanti che ci dicono quale scivolamento del vivere civile e del comportamento personale può generarsi tra noi quando istinti e desideri prendono il sopravvento sull'oggettività del bene e del bello''.
    Il rispetto dei luoghi d'arte serve ''a far comprendere a tutti il senso dell'umano e del divino che li ha generati''.
    Renzi l’ha presa malissimo, abbozzando una dichiarazione di circostanza: ''Credo che l'omelia del cardinale Betori abbia affrontato tanti argomenti molti dei quali ampiamente condivisibili”. Certo, certo, come no.a Chiesa manda un segnale chiaro che rischia di essere decisivo per la corsa di Matteo Renzi alla leadership del Pd e del Paese. Ieri era san Giovanni, patrono della città di Firenze. Il cardinale del capoluogo toscano ha pronunciato, nella cattedrale di Santa Maria del Fiore, un’omelia durissima che suona come una bocciatura pesante del sindaco che sogna di fare il premier.
    Betori ha ammonito duramente: ''Un'improvvida voglia di trasgressione passa dalle piazze ai luoghi della cultura, anche qui senza che si notino apprezzabili reazioni, pur con qualche lodevole eccezione''. Quindi la bastonata al primo cittadino: ''Si aprono spazi di trasgressione, in tutte le forme possibili, che incidono sull'identità stessa della città'', che deve ''salvaguardare i beni di cui è custode'' continuando ''a generare bellezza e cultura. Il rispetto dei nostri luoghi d'arte ne è il presupposto, non per ridurci a un museo''.
    Parole che pesano come pietre se si pensa che la città è attraversata dallo scandalo escort che pare lambire anche l’amministrazione di palazzo Vecchio.
    Il cardinale Betori, parlando di ''una delle carenze più evidenti del nostro tempo, cui non sfugge neanche la nostra città'', Betori ha citato ''l'incapacità di discernere ciò che va approvato e ciò che va contrastato, ciò che e' bene e ciò che è male e, per estensione, ciò che e' giusto e ciò che è illecito, ciò che e' bello e ciò che e' brutto. Perché bene, giustizia e bellezza si tengono insieme, come la storia di Firenze mostra, o cadono insieme''.
    Secondo il cardinale Betori non mancano ''segnali preoccupanti che ci dicono quale scivolamento del vivere civile e del comportamento personale può generarsi tra noi quando istinti e desideri prendono il sopravvento sull'oggettività del bene e del bello''.
    Il rispetto dei luoghi d'arte serve ''a far comprendere a tutti il senso dell'umano e del divino che li ha generati''.
    Renzi l’ha presa malissimo, abbozzando una dichiarazione di circostanza: ''Credo che l'omelia del cardinale Betori abbia affrontato tanti argomenti molti dei quali ampiamente condivisibili”. Certo, certo, come no.Guglielmo Federici/ven 7 giugno 2013/20:47        
    Pensioni d’oro, l’ira della Meloni: «Andremo fino in fondo, sarà lotta dura contro le vere caste»
    Intervista
    Prima una flashmob di parlamentari e militanti di Fratelli d’Italia all’ ingresso della Consulta per protestare contro la sentenza che ha dichiarato incostituzionale il prelievo di solidarietà sulle pensioni oltre i 90mila euro e lascia di fatto “intoccabili” le pensioni d’oro. Poi una valanga di dichiarazioni, iniziative, post su Fb e poi la “chiamata in causa” del presidente Napolitano. Non si ferma l’indignazione di Giorgia Meloni, capogruppo di FdI alla Camera. «Stavolta vado fino in fondo di fronte a questa sentenza vergognosa».
    Una brutta pagina di insensibilità sociale. Siamo alle solite, onorevole Meloni: inconstituzionale è tutto ciò che mette mani sul portafogli dei soliti noti…
    Considero scandalose queste sentenze che dichiarano sempre incostituzionali norme che colpiscono i grand commis, i burocrati, i “boiardi” di Stato e tutti quelli che hanno il potere di scrivere le leggi e decidere se sono valide oppure no. Ricordiamo infatti che questa sentenza è stata pronunciata dall’unico organismo che ha il potere di deliberare su se stesso senza appello e i cui componenti sono tutti pensionati d’oro…
    Con l’aggravante dei due pesi e delle due misure.
    È la casta di chi prende le pensioni d’oro che difende i propri privilegi oltre ogni buon senso, decoro e pudore, nascondendosi dietro il paravento della Costituzione e che si è ben guardata dal dichiarare invece incostituzionali i provvedimenti che toccavano le pensioni della povera gente, come il blocco delle indicizzazioni di quelle da 1400 euro previsto dallo stesso identico provvedimento nel quale era contenuto anche il contributo di solidarietà sulle pensioni d’oro. Questa inaccettabile differenza di trattamento tra i cittadini viola l’art. 3 e lo spirito della Costituzione. 
    Nella “ghigliottina” della Consulta  è finito un provvedimento messo a punto tra 2010 e 2011 dal governo di centrodestra. In cosa consisteva questo prelievo di solidarietà? 
    È bene che la gente sappia che stiamo parlando di uno stralcio del 5% della quota eccedente i 90.000 euro delle pensioni. Il che vuol dire che per chi prende 150 mila euro l’anno di pensione, il 5 per cento avrebbe inciso sui sessantamila euro eccedenti. Quella che stiamo portando avanti, senza poter contare sul supporto dei media che non hanno neanche riportato la notizia, è una battaglia di civiltà contro questa insensibilità sociale.
    E i grillini tacciono…?
    Pressoché assordante è il silenzio dei partiti, compreso il M5S, evidentemente troppo occupato a eleggere il suo rappresentante in Vigilanza Rai.
    Si è rivolta a Giorgio Napolitano. Con quale esito ?
    Nessuno per ora. Restiamo in attesa. Gli abbiamo chiesto ufficialmente un incontro. Voglio sentire cosa mi risponderà. Riteniamo infatti che solo lui, massimo garante della nostra Costituzione, possa intervenire su una decisione che calpesta il principio di uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, sancito dall’art. 3 della Costituzione. E visto che  in passato ha più volte richiamato le forze politiche al rispetto dell’equità sociale…
    E se il Capo dello Stato non rispondesse? 
    Presenterò una proposta di legge per la revoca delle “pensioni d’oro” che finalmente si fondi sui calcoli contributivi anche delle pensioni in essere. È l’unico modo per garantire la sostenibilità del sistema pensionistico che garantisca anche le giovani generazioni come la mia. Con questi denari si può istituire un fondo per le pensioni di invalidità o per aiutare i giovani. Se verrà giudicata incostituzionale anche questa, chiederò una modifica della Costituzione… Sia chiaro non intendo fermarmi e voglio sapere chi è come me in questa battaglia contro le vere “caste”.
    Si spieghi…
    Il contributo di solidarietà previsto per le pensioni era l’estensione di un meccanismo identico introdotto nel 2010 per gli stipendi dei manager pubblici, e cancellato dalla stessa Corte costituzionale nell’ottobre scorso con la sentenza 223/2012. Il prelievo è previsto solo per i parlamentari. Il che è giusto ma non è accettabile che si possa eseguire solo su certi tipi di pensionati, rendendo intoccabili altri. Non trova?#spettacolo "Get Lucky", il tormentone dei Daft Punk tra remix e parodie http://t.co/YlUDTkKSWY
  • RT @AshleyRParker: Senate votes to end debate, 68 to 32, with 14 Republicans voting in favor. Up next: Final passage.
  • Breaking News: Senate Clears Way for Immigration Bill Approval http://t.co/rh0sOgfIVg
  • Bergamini, a Grillo non va democrazia. Sembra una vecchia suocera, sempre a parlar male di tutto http://t.co/xV7abRoSP5
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  • RT @Corriereit: Brunetta denuncia all'Agcom Annunziata, Fazio e Floris http://t.co/lx3MsSifa5 via @Corriereit
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  • Il Tribunale dà ragione a Wikipedia: non ha diffamato Previti: L'ex ministro e avvocato di Berlsuconi, Cesare... http://t.co/hKVyucjHua
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  • On @AJStream 1930GMT: Do you worry about what will be done w/ your online data/information? http://t.co/1H96rccr7w
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