Su tutto, le morbide forme di Sara Tommasi, già nel mirino del Cavalier Rattuso. Ma nel bunga bunga siciliano c'era tanto altro. Tremila euro per una notte di sesso, non si sa bene con chi, ma si sa molto bene per quanti euro. Poi viaggi, sesso, escort, ingressi allo stadio utilizzati per corrompere deputati e funzionari. Lo scandalo della Regione Sicilia a guida Lombardo si muove tra il filone della formazione professionale e quello della promozione turistica, con al centro decine di milione di euro di alse fatturazioni. Al centro dell'inchiesta ci sono 17 persone, tra cui ex assessori (Luigi Gentile e Gianmaria Sparma di Fli), ma anche funzionari degli assessorati, burocrati, titolari di società pubbliche, un ente professionale - il Ciapi -, e un faccendiere con origini nobili, Faustino Giacchetto. Alcuni politici sono indagati per corruzione, altri per l'ipotesi di finanziamento illecito ai partiti. I politici locali, secondo i magistrati, venivano "sedotti" anche grazie a una decina di escort che venivano messe a disposizione da Giacchetto in una casa del centro di Palermo e in diversi alberghi della provincia. Ma chi sono Luigi Gentile e Gianmaria Sparma? Semplice: due esponenti finiani vicinissimi ai campioni della moralità Briguglio e Granata, quelli che hanno provato a costruire la prioria carriera sugli anatemi puritani scagliati contro Berlusconi.
«Gianmaria Sparma è stato prima dirigente generale e poi assessore regionale al Territorio tanto giovane quanto brillante e di grande competenza. Con Sparma sia Fli e la sua classe dirigente, sia il sottoscritto hanno avuto un rapporto di collaborazione leale e positiva sia dal punto di vista politico-istituzionale che sul piano dei rapporti umani. Sono certo che si distinguerà ancora nell’alta amministrazione secondo capacità e meriti di cui ha dato prova nel governo Lombardo», diceva di lui solo qualche mese fa Briguglio, dopo le dimissioni dell'interessato. «Siamo l’ala sociale, legalitaria e identitaria della coalizione che sostiene Monti. Il nostro partito è vivo e più forte che mai. Se qualche amico ha voluto lasciarci dispiace, noi andiamo avant», era il coro di univoco a difesa di Futuro e Libertà quello che di Fabrio  Granata e Carmelo Briguglio, il giorno della presentazione delle liste per la Sicilia occidentale. Il riferimento agli "amici che lasciano” era a Luigi Gentile. «Se ne sono andati non per una questione politica o etico-morale ma perché non hanno apprezzato la loro posizione in lista». Sulla questione morale, invece, nessun problema...
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