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Eami di Stato/IL MIO PRIMO TRANS

Written By Unknown on Saturday, June 22, 2013 | 9:21 AM

                                           




Sono una giovane matricola all’università, mi chiamo Mario ,vengo da un liceo di provincia dove la massima trasgressione ammessa e saltare la messa una domenica..o andare di nascosto in discoteca a farsi stordire fra alcool, musica e canne di straforo in comunella con gli altri, e un po’ di sesso con qualche ragazza un po’ più disponibile e con tanti progetti di raggiungere la grande città per andare a puttane, progetti che generalmente cadevano soprattutto per motivi finanziari..…rapporti omo se c’erano erano top secret,oddio, in paese si mormorava che il grosso commerciate di maiali intrattenesse un po’ troppo intimamente il giovane figlio del suo contadino, ma erano pettegolezzi…io tolta qualche sega in compagnia davanti ad un film a luci rosse e a qualche palpata al culo, data e ricevuta, sull’autobus strapieno della mattina, non avevo provato…….bene, con questa importantissima esperienza affrontavo la città e tutti i pericoli insiti in questo……trovai una casa , una camera d’affitto con uso di bagno e cucina, la proprietaria era una vecchia direi poco appetibile fisicamente, ma abbastanza gentile e comprensiva…mi racconterà una sera, ormai in confidenza, che aveva fatto la puttana finchè aveva trovato clienti, poi aveva cominciato a affittare due camere a studenti che le davano una discreta agiatezza….due camere, infatti, in una io, 19anni, alto, magro, direi bello, ancora né carne né pesce, ma voglioso di fare tutte le esperienze possibili, nell’altra apparentemente una barbie, maschietto però, aldino,media statura, biondino coi capelli lunghi o con la coda, in carne, ma direi morbido, vezzoso, femmineo forse, ma bello di una bellezza ambigua che lavorava in un negozio di una parrucchiera per signore, dove faceva il parrucchiere rifinito..il suo armadietto in bagno era una miniera di creme e cremine proprio per tutti gli usi…era gentile e disponibile, in casa si dimostrava una perfetta padrona di casa scaricando di fatica la vecchia per questo lo teneva in grande considerazione, a tavola la sera ci raccontava dei pettegolezzi delle clienti, di come fossero false e sempre pronte a tradire tutto e tutti..che lui le odiava, anzi odiava le donne in genere per questi comportamenti scorretti…e la vecchia ridendo gli diceva che lui non odiava le donne, solo odiava la concorrenza..e lui rideva ed io con lui, ma non riuscivo a capire bene…io lo trovavo simpatico, mi colmava di gentilezze, mi lavava la biancheria, era sempre gentile..e siccome anche lui era quasi sempre solo la sera, non batteva mica i marciapiedi lui, si giustificava, ed io non potevo uscire spesso per via che i soldi scarseggiavano, finivamo davanti alla televisione in tre, poi la vecchia si addormentava…e lì dava la stura ai pettegolezzi con racconti che mi facevano arrapare, anche se cercavo di non farlo vedere..raccontava che la padron una lesbica incallita era l’amante della sciampista e della manicure, che ci aveva provato anche con lui, che molte signore si facevano coprire per i loro incontri con gli amanti, che una particolarmente giovane e bella, sposata ad un vecchio bavoso, sul retro si faceva montare a tutta forza dal figliastro e poi tacitava la proprietaria concedendosi a rapporti lesbici…insomma mi mandava a dormire arrapato e con la necessità urgente di segarmi….una mattina mi alzai più tardi del solito ed uscii verso le 11, e uscendo quasi andai a sbattere contro una meravigliosa ragazza che scendeva dall’attichetto sopra di noi…vidi una ragazza eccezionale per bellezza, dalle gambe lunghe e diritte, alta come me con le ballerine ai piedi, un culo e delle tette da dare sintomi di infarto, il viso bello ma molto androgino, anche perché non truccata…..stava uscendo per portare a passeggio un bellissimo pechinese mi sorrise e poi , facendomi diventare rosso come un peperone, mi chiese se fossi proprio il giovane studente di cui tanto parlava la aldina, doveva ammettere che non aveva proprio esagerato…arrivò l’ascensore, la feci entrare e, ma era piccolo, e dentro , anche per l’agitarsi del cagnolino, fini con lo strusciarmi con quel bellissimo corpo, ero in confusione, non riuscivo a parlare, lei dopo avermi fatta una carezza in viso, mi chiese se fosse vero che avevo le mani fatate…per i piccoli lavori di casa, maliziosamente aggiunse, e che aveva assoluto bisogno dell’idraulico, ma non oggi, perché era impegnata, ma volle il mio cell e mi disse che mi avrebbe chiamato lei, sempre che avessi voluto, per andare a casa sua…rimasi talmente shoccato da quell’incontro che ritornai a casa e mi dedicai alla mia attività preferita…pensando alle sue stupende forme….Nel pomeriggio, rimasto solo chè la padrona di casa era andata a trovare una amica, mi misi a curiosare…un po’ mi vergognavo, ma la curiosità e l’età presero il soppravvento..in camera di aldino feci una scoperta incredibile, fra le tante cose che ammucchiava vidi delle foto…mio dio, era aldino nudo, in tante pose oscene..quello che mi colpì fu la piccolezza del cazzetto ed invece l’abbondanza di seno e culo…poi vi erano foto di una festa di carnevale, in cui aldino era divenuta una meravigliosa aldina,, non come la mia dea del piano di sopra, ma certo non sfigurava poi troppo truccata e con il rossetto a sottolineare una bocca….coi miei amici la avremmo definita da pompinara….scappai emozionato…ma in che mondo ero capitato!!? . Dopo poco ricevetti una telefonata dalla padrona che mi avvisava che sarebbe rimasta dall’amica per un po’..mi pregava di fare il maschietto di casa e di stare attento, dell’aldino non si fidava troppo..le promisi che sarei stato attento che la casa andasse come sempre e che non succedesse nulla…lei rise e mi disse che ero veramente troppo ingenuo, di svegliarmi, di farmi furbo…non pensava alla casa, lei..voleva solo mettermi sull’avviso….in netto anticipo rientrò l’aldino eccitatissimo, doveva mascherarsi per una festa, dovevano venirlo a prendere, mi pregò di assisterlo, voleva truccarsi da donna, da puttana..mi invitò in camera sua, aprì un armadio che teneva sempre chiuso e ne tirò fuori abiti femminili e lingerie, calze e scarpe con i tacchi altissimi..io ero imbarazzato un po’, curioso abbastanza, eccitato molto..poi si recò in bagno e volle che io stessi lì con lui mentre si faceva la doccia, tanto fra uomini…e mentre continuava a raccontarmi pettegolezzi eccitantissimi sul comportamento delle tante donne che frequentavano il salone, non perdeva occasione per esibirmi le sue più che apprezzabili tette e il suo perfetto, tondo, morbido culo…io non riuscivo a trattenermi..ero eccitato..lui si affacciò dalla doccia e mi fece vedere il piccolo e morbido uccello pendulo su due piccoli cogliocini fra le sue invero belle gambe e mi invitò ad entrare nella doccia con lui..tanto si vede che sei eccitato, ma tranquillo, non mi scandalizzo mica….mi svestii ed entrai..la cabina era piccola e presto il mio cazzo dovette sfregarsi contro il corpo nudo dell’aldina, che sembrava fare di tutto per farlo finire sempre contro il suo culone..un po’ mi vergognavo, ma ero terribilmente agitato ed eccitato…morivo dalla voglia di fare sesso..l’ aldino mi sembrava ormai una occasione irripetibile…mi strinsi a lui e lasciai che il cazzo si impuntasse fra le sue chiappe morbidissime…lui esalò un sospiro e spinse contro di me..poi si girò, una sua mano prese possesso del mio uccello duro e teso, l’altra mi passò dietro la nuca e mi spinse a baciarlo sulla bocca,in bocca..la sua lingua entrò da padrona, l’esperienza è tutto in queste cose, mi lasciai andare..simulavo i movimenti del coito e lei mi segava con calma, attenta a non    farmi venire subito..poi mi chiese se mi sentivo attratto da lui, se volessi amarlo come una femminuccia in calore pronta a soddisfare tutte le mie voglie..mi confessò di amarmi e di avermi desiderato dal nostro primo incontro..io ero fuso..le dicevo di desiderarlo, che volevo fare all’amore con lui..ma ero disperato…temevo stesse per lasciarmi per andare alla festa per la quale si stava preparando…stupidone, la festa sei tu, sono mesi che cerco di sedurti e non ti accorgevi di me…ho pregato la signora di lasciarci soli, poi ti ho messo l’esca
delle foto…ecco..finalmente.. ti insegnerò tutto..ti farò diventare un amante perfetto…sarò la tua
fedele mogliettina..e così dicendo mi costrinse sdraiato sul letto..si inginocchiò a fianco a me e pi prese in bocca il cazzo..e siccome io la incitavo e la palpavo ovunque arrivassi, mi disse che avrebbe cominciato le lezioni…cominciamo dal 69..mi salì sopra al contrario e sempre succhiando e manipolando il mio cazzo mi spinse il suo contro la bocca, pregandomi di restituirle ciò che lei mi stava facendo…quasi involontariamente aprii la bocca e il suo cazzetto, piccolo ma duro e teso mi ci si infilò dentro..lui mi pompava sia il cazzo che con il cazzo..era il mio primo pompino contemporaneamente attivo e passivo…venimmo quasi insieme, lei bevve tutta la mia sborrata con grande gusto, io mi avvertii quasi da vomitare quando sborrò lui, ma mi aveva talmente schiacciato in bocca il cazzo premendomi contro il viso con il suo inguine, che fui costretto ad inghiottire tutto anch’io…..lui si girò di scatto e mi baciò in bocca, mischiando le nostre sborre…..e siccome il mio cazzo continuava ad ergersi duro e prepotente, lei con calma ci si accucciò sopra impalandosi tutta e cominciò a fare un saliscendi che mi portava alla pazzia, lei grugniva e mi aveva messo in mano il suo piccolo cazzetto e io lo segavo con vero piacere, l’altra mano strizzava un seno e il capezzolo duro e sporgente …..di colpo non potei trattenermi e le sborrai nel culetto mentre il suo cazzetto mi bagnava la mano e il mio pancino…lei di colpo sii chinò nuovamente su di me e mi baciò dentro la bocca mentre la sua lingua si attorcigliava intorno alla mia……..sei il mio amore, sei tutto per me, mi continuava a sussurrare il suo amore l’aldino…finalmente ci rialzammo, lei/lui cucinò per tutti due e sempre nudi ci imboccammo a vicenda, continuando ad accarezzarci e ad eccitarci…io senza volere bevevo, bevevo senza accorgemi che stavo perdendo il controllo, lui mi continuava ad eccitarmi, cominciammo a ballare ed io non mi resi conto che una sua mano si dedicava a tempo pieno al mio culetto, precisamente al mio buchetto che cominciava ad aprirsi soggiacendo alle abili intrusioni di quelle espertissime dita…quando mi rovesciò sul letto a pancia sotto ero vinto, senza nessuna voglia di oppormi a qualunque cosa lui/lei volesse, pronto , prontissimo a tutto….aldino continuava a parlarmi d’amore ed intanto mi poneva con cura sotto il pancino un grosso cuscino in modo da farmi rialzare il culetto, poi mi allargò le coscie facendo apparire in primo piano il mio buchetto indifeso…..si accucciò fra le mie gambe e mentre con una mano mi segava aveva applicato la bocca sul mio bucchetto e aveva preso a leccarmelo infilando a volte la lingua dentro…poi si staccò, mi prese per tutte due le anche sollevandomi ancora di più verso di sé e, puntato il suo cazzetto sul mio buchetto, morbido, aperto, lubrificato e senza più indugiare spinse di colpo…mi sentii aprire, penetrare, pompare, possedere, i suoi coglioni sbattevano con forza contro le mie chiappe scosciate al massimo…io cominciavo a godere, cominciai a supplicarlo di farmi sempre più suo..lo incitavo a sfondarmi sempre più a fondo, aldino si protese su di me e mentre mi baciava mi sborrò dentro..urlammo tutti due insieme il nostro piacere e poi ci adagiammo uno addosso all’altro , stanchi ma felici……ci addormentammo con il sottoscritto in posizione fetale fra le braccia di aldino…durante la notte mi sembrò che lui approfittasse della posizione per riprendere ad incularmi, ma non arrivai a svegliarmi completamente…al risveglio invece fui io che mi inculai l’aldino comportandomi come lui la sera prima… poi , dopo esserci giurati affetto , io tornai a letto mentre aldino usciva per il lavoro………stavo ancora riposando dopo uno spuntino leggero quando suonò il cell..stavo per fregarmene quando pensai che potesse essere aldino, risposi pertanto ed una voce incredibile, affascinante, ma da dominatrice, mi chiamò per nome e mi ricordò che avrei dovuto salire all’attichetto dalla mia dea…..mi infilai un paio di pantaloncini, faceva già caldo, ed una maglietta e mi precipitai di sopra, piuttosto che farla aspettare preferivo dire che stavo studiando, in libertà, e che la pregavo di scusarmi per la tenuta non certo consona ad una visita ad una bella donna….quando suonai e lei mi aprì rimasi senza parole…calzoncini corti che mettevano in mostra un paio di gambe perfette inguainate in autoreggenti, pantofoline con il tacco, camicetta che a malapena conteneva le due grosse tette che si reggevano senza reggipetto e che sembravano voler esplodere fuori strappando l’unico bottone, viso truccato capelli raccolti a coda di cavallo…mi accolse ridendo al mio evidentissimo imbarazzo, mi abbracciò premendomi contro le sue tette e contro il suo ventre, mi baciò sulle guance , e mi fece entrare prendendomi per mano e conducendomi ad un divanetto basso, mi fece sedere e mi si accocolò a fianco, mi passò un braccio sulle spalle e così dovetti ammirare per forza il suo favoloso petto mentre una sua coscia prese a schiacciarsi contro la mi gamba….io non resistetti e sotto il pantaloncino si evidenziò il bozzo del mio cazzo…mi chiamo Emma e tu Mario, ma per me da adesso in poi sarai dolly la cagnetta, la compagna del mio cane, solo che tu avrai il compito di soddisfare i miei desideri sessuali…e non replicare perché oggi dal parrucchiere aldo raccontava a tutte e tutti quelli che lo volevano ascoltare, che si era fatto un amore di studentino, ancora vergine, di una bellezza celestiale e assolutamente predisposto ai giochi di sesso, io gli ho fatto i complimenti e gli ho detto in privato che una seduta a tre non mi sarebbe dispiaciuta..poi mi sono ricordata che avevamo un appuntamento e ti ho chiamata..così dicendo chiuse il braccio e prese a baciarmi in bocca, mentre costringeva la mia mano ad entrare nei suoi pantaloncini…scendendo trasalii, le mie dita avevano incontrato un cazzo enorme, ancora morbido, ma già prepotente…ebbi un attimo di indecisione, poi la sua mano che mi massaggiava il mio cazzo, la sua lingua che mi dominava, mi convinsero e lo abbrancai stringendolo…lei rise e mi chiese di svestirmi nudo..poi lei mi avrebbe fatto un grande spogliarello..quando fui nudo mi attrasse fra le sue gambe. Il mio cazzo, più piccolo del suo che si strusciava sul suo ormai duro, la mia bocca e la mia lingua dominata dalle sue,…le sue mani intanto mio avevano allargato le chiappe e le sue dita mi lavoravano il buchetto..si tolse la camicetta e le due tette riempirono i miei occhi, poi si sfilò il pantaloncino ed il tanga esibendomi il suo grande cazzo e le sue palle rasate, tenne le calze, mi fece inginocchiare di fronte a lei, fra le sue gambe e mi invitò a farle un pompino, contemporaneamente mi piazzò una mano sulla testa ed una sul culo…lo imboccai, mi riempiva completamente, facevo fatica a contenerlo, lei mi incitava a succhiarlo, a leccarlo, mentre la sua mano aveva impresso un ritmo di su e giù alla mia testa…intanto continuava a palparmi il culo, eccitandomi con grandi complimenti alla mia innata abilità a fare la troia….improvvisamente si decise, mi sfilò il cazzo di bocca mi fece mettere appoggiato al divano scosciando al massimo le gambe e mostrando così il mio culetto senza veli..lo impomatò con cura dentro e fuori, impomato anche il suo cazzo e cominciò a strusciarlo circolarmente sul mio buchetto..io ero paralizzato dal desiderio e dalla paura, la sua mano forte e padrona mi teneva fermo in posizione mentre l’altra guidava il suo arnese verso la mia nuova deflorazione..spinsi al massimo per allargare l’entrata, secondo il suo consiglio ed ordine ..e piano piano la cappellona prese ad entrare, stirandomi tutte le grinze del mio buchetto..ancora poche spinte e la testa era entrata..poi con molta calma, per dare tempo al mio ormai spanato buchetto di accettarlo prese ad entrare anche tutta la verga, fino a che con un colpo più deciso lo sentii sprofondare.. mentre le grosse palle si schiacciavano contro le mie morbidissime e violatissime chiappette……poi cominciò a stantuffarmi, a volte lento e profondo, a volte corto e frenetico, con i grossi coglioni che finivano ad ogni stantuffata di sbattere contro il mio culo..non parlavo più, mugolavo di piacere, le uniche frasi che pronunciavo era per incitarla a farmi sempre più a fondo..lei non aveva certo bisogno di incoraggiamenti, mi aveva fatto suo e voleva trarre il massimo del piacere dal mio giovane corpo..l’inculata proseguì per un tempo che mi sembrò interminabile, e lei aveva l’accortezza quando il suo nodoso randello era quasi tutto fuori dal mio buchetto, di fargli gocciolare sopra un po’ di lubrificante in modo da mantenere l’inculata estremamente piacevole per ambedue, fino a che di colpo non cambiò il modo di tenermi, fino ad allora mi aveva tenuto per le anche pressato a lei, anche se non ce ne sarebbe stato bisogno, visto che io ormai partecipavo al massimo spingendomi verso il suo cazzo ed alzando sempre più il culetto, mi abbrancò per il petto, rialzandomi verso di lei e schiacciandomi contro i suoi grossi seni, cercò la mia bocca e prese a baciarmi come invasata, mentre il suo corpo si inarcava e il suo cazzo conficcato al massimo dentro di me, prendeva a vibrare come animato di vita propria…una sua mano prese a segare come impazzita il mio cazzetto….venimmo insieme in un orgasmo così travolgente da rendersi per me indimenticabile..il mio pancino si riempì di sborra calda e densa..ci annullammo uno nelle braccia dell’altro…quando rientrammo in noi, ebbi la sentenza..ero una vera puttana, fantasticamente brava e disposta a fare sesso come pochi..che neanche lei era tanto portata da giovanetta…concluse che aveva grandi progetti su di me…che sarei in poco tempo diventato una marchetta richiestissima…poi di nuovo e mi abbracciò e riprese a baciarmi, mentre con abilissima mano mi risvegliava il cazzetto..che risorse benissimo, duro e tosto, più piccolo del suo, ma almeno alla vista efficientissimo…allora fu lei ad assumere la posizione da pecorina e con voce mielata mi invitò a ricambiare il gesto..questa volta dovevo essere io ad incularla…



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