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Willkommen in Florenz Mario Gomez

Written By Unknown on Monday, July 15, 2013 | 10:03 AM


Tifosi in delirio per Gomez
Oltre diecimila in festa al Franchi


La presentazione ufficiale del giocatore. C'è la fila per la Maratona già un'ora e mezza prima dell'apertura dei cancelli


 
FIRENZE - È il giorno di SuperMario. Gomez è arrivato a Firenze verso mezzogiorno, con un volo privato da Monaco all'aeroporto di Peretola, dove ad attenderlo c'erano centinaia di tifosi che non sono però riusciti
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Tifosi in delirio per Gomez
Oltre diecimila in festa al Franchi
La presentazione ufficiale del giocatore. C'è la fila per la Maratona già un'ora e mezza prima dell'apertura dei cancelli
 
   
È stato il giorno di SuperMario. Gomez è arrivato a Firenze verso mezzogiorno, con un volo privato da Monaco all'aeroporto di Peretola, dove ad attenderlo c'erano centinaia di tifosi che non sono però riusciti a vederlo perché è andato via da un'uscita secondaria accompagnano dalla bellissima Carina. «Questo è un giorno bellissimo, da ricordare anche per me, sono molto felice di essere qui» sono state le prime parole. La prima tappa è stata alla sede viola dove ha indossato per la prima volta la sua maglia viola. Poi tappa in clinica per le visite di routine, dove poco prima era arrivato anche Jovetic. Ma la grande festa comincia al Franchi dove un'ora e mezza prima della presentazione ufficiale c'era già una lunghissima cosa per entrare in Maratona. I cancelli si sono aperti alle 17.30 mentre alle 18 partirà la presentazione del fuoriclasse. La tribuna Maratona si è rimpita: 10 mila tifosi sono arrivati per dare il benvenuto a Gomez. Alle 19 è atteso anche il patron Andrea Della Valle, che più di tutti ha voluto concludere in fretta l’affare del decennio, per arrivare al ritiro precampionato di Moena con il vento dell’entusiasmo in poppa.
Un appuntamento speciale e per questo acquistando la maglia ufficiale di Gomez esclusivamente all’interno dello stadio, si ha diritto ad entrare nella zona riservata, dove verranno scattate una serie di foto con l’attaccante tedesco. Dunque, un’occasione da prendere al volo per dare subito impulso al merchandising viola, visto che SuperMario oltre a essere uno spietato cecchino dell’area di rigore è anche una gallina dalle uova d’0ro. Non a caso la parte più delicata del contratto con la Fiorentina, quella dove i legali hanno dovuto lavorare di più, riguarda proprio i diritti d’immagine: per i suoi 189 centimetri, infatti, ci sono importanti aziende internazionali che sborsano fior di quattrini (più di un milione e mezzo di euro l’anno).
È il giorno di Mario GomezAl Franchi la presentazione
 

Presentato il centravanti tedesco, che saluta in italiano poi spiega la sua scelta: "Sono qui per l'amore dei tifosi e perché si gioca un bel calcio, come mi ha suggerito anche Pep"



Mario Gomez a Firenze. Ansa
Mario Gomez a Firenze. Ansa
Il grande colpo dei Della Valle, Mario Gomez, scatena l'entusiasmo di Firenze. I tifosi viola riempiono l'Artemio Franchi per la presentazione del centravanti destinato a portare la Fiorentina ancora più in alto. Il d.s. Prade introduce l'ex centravanti del Bayern con orgoglio e sottolinea il grande sforzo della famiglia Della Valle per acquistarlo.
LE PRIME PAROLE — Gomez fa di tutto per rendersi simpatico fin dall'inizio, preparando un breve saluto nella nostra lingua: "Ciao ragazzi, ora sono un fiorentino anche io. Cercherò di imparare quanto prima l'italiano, così sarà più facile fare le interviste. Già quando ero in Germania percepivo l'entusiasmo che c'è qui in Italia per il calcio. Quando ho capito che per me era il momento di lasciare il Bayern le possibilità erano Spagna e Italia. Ho scelto Firenze anche per la passione e l'energia dei tifosi".
CONSIGLIO DI PESO — "Sono curioso di vivere una nuova sfida dopo aver vinto tutto col Bayern. Anche Guardiola mi ha consigliato la Fiorentina, perché gioca un bel calcio che si adatta a me, d'attacco. La città è fantastica e ha avuto un peso nella mia scelta, ma per me conta di più l'aspetto agonistico. Al Bayern non mi mancava nulla, ma la cosa più importante per me è giocare e qui lo potrò fare con continuità. E il mio sogno è vincere qualcosa qui in Italia, anche se non mi sono posto un obiettivo in termini di gol. Spero solo di farne il più possibile. Se ho parlato con Toni? No, solo con Guardiola, che come ho detto mi ha parlato benissimo anche di Montella".
 IN MATTINATA — A inizio giornata Gomez aveva affidato al sito ufficiale viola un breve saluto. "Ciao Firenze, sono davvero felice di essere qui. È una giornata bellissima e un giorno da ricordare anche per me. Sono pronto per la Fiorentina".
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Mario Gomez a Firenze: la presentazione al Franchi
 


MARIO GOMEZ… COME TE, NON C’E’ NESSUNO

 

Mario Gomez… c’è da vantarsene
. Eh già, non a caso abbiamo scelto un verso di Rita Pavone (il pezzo è del ’63, sono passati 50 anni) certi che da stasera il tifoso viola potrà svolgere la ruota, pavoneggiarsi bene bene e gridare al mondo intero: “Mario Gomez ce l’abbiamo noi”. No, nessuna enfasi, nessuna esagerazione, l’acquisto di Mario Gomez segna una svolta epocale nella storia viola, segna il momento nel quale la Fiorentina e i Della Valle decidono di provare a vincere. Senza incertezze, senza esitazioni. Mario Gomez in maglia viola significa lanciare un segnale al sistema calcio, al potere costituito: da quest’anno per lo scudetto c’è anche la Fiorentina, e tutti dovranno fare i conti con lei. Del resto, Mario Gomez è uno dei primi cinque attaccanti al mondo, è titolare della nazionale tedesca, ha appena compiuto 28 anni… Per questo Firenze può cantare di gioia e dire: “Come te non c’è nessuno”, perchè Mario Gomez è davvero un attaccante come ce ne sono pochi al mondo. Anzi, come prosegue la canzone: “Tu sei unico al mondo”, perchè super Mario è unico nell’immaginifico mondo viola, è il giocatore più decorato che la Fiorentina abbia mai comprato, è un calciatore nel pieno della sua maturità tecnico-tattica. Mai la Fiorentina aveva messo a segno un colpo di tale portata, per di più in tempi di recessione… anche calcistica. E in più Mario ha scelto Firenze, ha scelto il progetto-Montella, l’idea-Montella, il calcio offensivo proposto da Montella. Mario Gomez ha rifiutato il Napoli, ha rifiutato la Champions League. Anche per questo caro Mario… “Come te, non c’è nessuno”.
CHE PALMARES! Ma andiamo con ordine. Mario Gomez è reduce dal “triplete” col Bayern di Monaco: scudetto, coppa di Germania, Champions League. Una stagione nella quale ha messo a segno 19 reti in 32 partite. E già questo basterebbe a descriverne il profilo. Mario Gomez in carriera ha vinto 3 campionati tedeschi (1 con lo Stoccarda, due col Bayern), due coppe e due supercoppe di Germania (tutto col Bayern), una Champions League (2013, ancora col Bayern). E’ stato capocannoniere del campionato tedesco nel 2011 con 28 gol, calciatore tedesco dell’anno nel 2007, capocannoniere dell’Europeo di Polonia-Ucraina del 2012. In più, con la nazionale tedesca vanta un bronzo ai mondiali di Sudafrica 2010, un argento (Austria-Svizzera 2008) ed un bronzo (Polonia-Ucraina 2012) ai campionati Europei. Il tutto condito da 25 reti in 58 presenze. Ancor più alta la media generale da professionista: 221 gol in 373 partite, media di 0,59 gol a partita. Altro che ruota, altro che pavone! Quella di oggi, per la Fiorentina, è una giornata a suo modo storica. Per i tifosi viola una giornata da vivere tutta d’un fiato: l’arrivo, le visite, l’incontro con ADV, la presentazione… e da domani il primo allenamento a Moena. Non è un sogno, è realtà. Da vivere tutti insieme, ad occhi aperti. 

Stefano Borgi

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Mario Gomez, delirio dei tifosi della Fiorentina: "Sogno lo scudetto"


Mario Gomez, delirio dei tifosi della Fiorentina:
Delirio Fiorentina. Oggi allo stadio Artemio Franchi si sono viste scene rarissime alle nostre latitudini, con circa 20mila spettatori che hanno gremito l’impianto cittadino per aspettare e assistere alla presentazione alla stampa prima e poi direttamente ai tifosi del tedesco Mario Gomez. L’ex centravanti di Stoccarda e Bayern Monaco è atterrato in mattinata all’aeroporto Peretola, il tempo di prender confidenza col mondo viola quindi, dopo un pranzo leggero, si è spostato in direzione Campo di Marte per raggiungere il Franchi: conferenza stampa fissata alle ore 18 con maxi schermo nello stadio, quindi il giro di campo con la maglia viola numero 33 e il consueto rito dei palleggi e dei palloni sparati tra il pubblico. A Firenze non si respirava un’aria di tale euforia ed elettricità da anni, sicuramente nell’era Della Valle non c’era mai stato tale e tanto entusiasmo.
Seppur con qualche minuto di ritardo, il panzer di origini spagnole si è palesato visibilmente emozionato e felice poco dopo le sei, quindi ha esordito in italiano con un sorprendente: “Sono un fiorentino“, dopo aver ascoltato le parole introduttive di Pradé e Macia. Quindi tutti i riflettori sono stati puntati su di lui, capace di mantenere per mezz’ora un basso profilo eppure bravo di tanto in tanto a piazzare qualche stoccata per far infiammare i tifosi sugli spalti:
“Non so dire nient’altro, ma imparerò presto l’italiano per rispondere in prima persona a tutte le interviste. Sono felice di essere qui, finalmente è tutto realtà, lo sognavo da tempo. Lo stadio è gremito, ora tocca a noi dare il meglio. E’ tutto così bello, tutto questo entusiasmo. Già in Germania avvertivo questa sensazione di grande felicità, in Italia il calcio è seguitissimo e lo so. Le mie destinazioni dopo il Bayern potevano essere Spagna o Italia e dovevo scegliere una destinazione che mi rendesse felice anche a livello personale. La città è splendida ed essere qui mi dà tanta energia, penso lo sentiate anche voi”.
Non fa nomi Gomez, eppure tante sono state le domande su chi apprezza del campionato italiano o dei suoi nuovi compagni; non promette neanche dieci o venti gol, parla sempre di squadra e collettivo, quando però gli viene chiesto perché proprio Firenze allora si sbottona un po’:
“La città è fantastica ed ha giocato il suo ruolo, ma la cosa più importante è lo sport e qui ho la possibilità di giocare. Se avessi potuto farlo sarei rimasto lì dov’ero, ma la cosa più importante è giocare. Ho avuto colloqui con Guardiola che mi ha confermato come la Fiorentina sarebbe stata una scelta adatta, a causa anche per il suo gioco all’attacco. Se ne ho parlato anche con Toni? No, con lui non ho parlato ma la mia scelta non è avvenuta in base a dialoghi con qualcuno. Ne ho parlato solo con Guardiola, che mi ha parlato benissimo del tecnico, e con Montella stesso, oltre che ovviamente con la società, che mi ha illustrato gli obiettivi e i motivi per cui mi hanno voluto qui”.
Gomez è ambizioso e non potrebbe essere altrimenti se è vero che col Bayern Monaco ha vinto tutto quello che poteva vincere appena un mese e mezzo fa, oltre ad essere incredibilmente prolifico sotto porta da anni; ovvio dunque che speri che Firenze possa essere trampolino giusto per far parte dei 23 che prenderanno parte ai prossimi Mondiali brasiliani con la Germania, così come è normale per lui lottare per il traguardo massimo. Per il tripudio del popolo viola:
“In questo momento l’obiettivo è vincere un titolo anche qui in Italia, sicuramente, è il sogno di tutti”.
Juve e Napoli sono avvisate, la Fiorentina si candida seriamente per diventare la prima forza della Serie A. Qualcosa, in Italia, è cambiato.

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Jacobelli: i 25 mila in delirio Gomez, la rivincita di Firenze sul Palazzo che sbattè la Fiorentina all'inferno


 
C'è un tempo per tutto, anche per Firenze.
Un tempo per piangere e per arrabbiarsi, dopo essere stati sbattuti inverecondamente in C2, vittime di una macroscopica ingiustizia, perpetrata nell'estate del 2002 da quelli del Palazzo che la Fiorentina non hanno mai amato.
Un tempo per andare in 25 mila allo stadio Franchi, sotto il sole, tutti vestiti di viola  ad accogliere Mario Gomez, piacevolmente sconvolto perché una cosa simile non l'aveva mai vista. "Questa è Firenze", ha sorriso  Andrea Della Valle al campione tedesco.
Questa è Firenze e, soltanto chi non ha avuto la fortuna di viverci e di respirarne il calcio, può stupirsene o rimanere a bocca aperta. In C2 si abbonarono in oltre 17 mila, si presentarono in 40 mila a seguire Fiorentina-Savona; in C2 spalarono la neve a Gubbio purchè si giocasse la partita e potremmo andare avanti a oltranza, ricordando ciò di cui la gente della Fiorentina è stata capace per la propria squadra, nella buona e, soprattutto, nella cattiva sorte.
Undici anni sono stati lunghi da passare, da quell'estate in cui una città intera e la sua passione vennero fatte a pezzi con una serie di decisioni così ingiuste e così discriminatorie che nessun tifoso ha mai dimenticato, come alla Federcalcio sanno bene.
Diego e Andrea Della Valle raccolgono i frutti di una ricostruzione che ora è compiuta. Certo, le cose andrebbero ancora meglio, se avessero uno stadio di proprietà e la Cittadella Viola.
Hanno chiesto di realizzarli quattro anni fa (quattro anni!). Hanno presentato un progetto splendido. Sono andati a sbattere contro il muro di gomma delle pastoie burocratiche, dell'indecisionismo e delle beghe della classe politica locale il cui alfiere, dichiarato tifoso viola,  vuole rottamare il mondo, dicono abbia parlato di Gomez anche con la Merkel, ma sarebbe il caso cominciasse a rottamare gli ostacoli che separano dalla realizzazione di un sogno. Dicono che il 27 luglio sia la data fatidica per lanciare la volata, con la presentazione dei progetti. Vedremo. Le promesse dei politici sono come i gol di Gomez, non finiscono mai. Ma, delle prime Firenze ne ha le tasche piene; per i secondi, non vede l'ora di esultare.
E, siccome i fatti schiacciano le parole, nel frattempo la Fiorentina sta facendo da sè. I lavori in corso allo stadio, naturalmente a carico del club, abbattono le barriere e consentono alla società di presentare un impianto all'inglese.
Gomez è il capolavoro di mercato firmato Macia e Pradè che chiude un cerchio aperto nel 2002, passato per l'inferno della C, il rinascimento del quinquennio prandelliano che ha contenuto anche la reazione allo sconquasso di Calciopoli per il quale la Fiorentina ha pagato molto, molto più di quanti o l'hanno sfangata o hanno pagato troppo poco perchè hanno i santi in paradiso.
Il quarto posto di Montella è stato il preludio a quest'estate attesa per undici anni. E, con questi tifosi, con questa squadra, con questa società, comunque vada sarà un successo.

Xavier Jacobelli









 
 

 
 





 

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