Tifosi in delirio per Gomez
Oltre diecimila in festa al Franchi
La presentazione ufficiale del giocatore. C'è la fila per la Maratona già un'ora e mezza prima dell'apertura dei cancelli
FIRENZE - È il giorno di SuperMario. Gomez è arrivato a Firenze verso mezzogiorno, con un volo privato da Monaco all'aeroporto di Peretola, dove ad attenderlo c'erano centinaia di tifosi che non sono però riusciti
fiorentina
Tifosi in delirio per Gomez
Oltre diecimila in festa al Franchi
Oltre diecimila in festa al Franchi
La presentazione ufficiale del giocatore. C'è la fila per la Maratona già un'ora e mezza prima dell'apertura dei cancelli
Mario Gomez a Firenze: la presentazione al Franchi
MARIO GOMEZ… COME TE, NON C’E’ NESSUNO
Mario Gomez… c’è da vantarsene. Eh già, non a caso abbiamo scelto un verso di Rita Pavone (il pezzo è del ’63, sono passati 50 anni) certi che da stasera il tifoso viola potrà svolgere la ruota, pavoneggiarsi bene bene e gridare al mondo intero: “Mario Gomez ce l’abbiamo noi”. No, nessuna enfasi, nessuna esagerazione, l’acquisto di Mario Gomez segna una svolta epocale nella storia viola, segna il momento nel quale la Fiorentina e i Della Valle decidono di provare a vincere. Senza incertezze, senza esitazioni. Mario Gomez in maglia viola significa lanciare un segnale al sistema calcio, al potere costituito: da quest’anno per lo scudetto c’è anche la Fiorentina, e tutti dovranno fare i conti con lei. Del resto, Mario Gomez è uno dei primi cinque attaccanti al mondo, è titolare della nazionale tedesca, ha appena compiuto 28 anni… Per questo Firenze può cantare di gioia e dire: “Come te non c’è nessuno”, perchè Mario Gomez è davvero un attaccante come ce ne sono pochi al mondo. Anzi, come prosegue la canzone: “Tu sei unico al mondo”, perchè super Mario è unico nell’immaginifico mondo viola, è il giocatore più decorato che la Fiorentina abbia mai comprato, è un calciatore nel pieno della sua maturità tecnico-tattica. Mai la Fiorentina aveva messo a segno un colpo di tale portata, per di più in tempi di recessione… anche calcistica. E in più Mario ha scelto Firenze, ha scelto il progetto-Montella, l’idea-Montella, il calcio offensivo proposto da Montella. Mario Gomez ha rifiutato il Napoli, ha rifiutato la Champions League. Anche per questo caro Mario… “Come te, non c’è nessuno”.
CHE PALMARES! Ma andiamo con ordine. Mario Gomez è reduce dal “triplete” col Bayern di Monaco: scudetto, coppa di Germania, Champions League. Una stagione nella quale ha messo a segno 19 reti in 32 partite. E già questo basterebbe a descriverne il profilo. Mario Gomez in carriera ha vinto 3 campionati tedeschi (1 con lo Stoccarda, due col Bayern), due coppe e due supercoppe di Germania (tutto col Bayern), una Champions League (2013, ancora col Bayern). E’ stato capocannoniere del campionato tedesco nel 2011 con 28 gol, calciatore tedesco dell’anno nel 2007, capocannoniere dell’Europeo di Polonia-Ucraina del 2012. In più, con la nazionale tedesca vanta un bronzo ai mondiali di Sudafrica 2010, un argento (Austria-Svizzera 2008) ed un bronzo (Polonia-Ucraina 2012) ai campionati Europei. Il tutto condito da 25 reti in 58 presenze. Ancor più alta la media generale da professionista: 221 gol in 373 partite, media di 0,59 gol a partita. Altro che ruota, altro che pavone! Quella di oggi, per la Fiorentina, è una giornata a suo modo storica. Per i tifosi viola una giornata da vivere tutta d’un fiato: l’arrivo, le visite, l’incontro con ADV, la presentazione… e da domani il primo allenamento a Moena. Non è un sogno, è realtà. Da vivere tutti insieme, ad occhi aperti.
--
Mario Gomez, delirio dei tifosi della Fiorentina: "Sogno lo scudetto"
.
Seppur con qualche minuto di ritardo, il panzer di origini spagnole si è palesato visibilmente emozionato e felice poco dopo le sei, quindi ha esordito in italiano con un sorprendente: “Sono un fiorentino“, dopo aver ascoltato le parole introduttive di Pradé e Macia. Quindi tutti i riflettori sono stati puntati su di lui, capace di mantenere per mezz’ora un basso profilo eppure bravo di tanto in tanto a piazzare qualche stoccata per far infiammare i tifosi sugli spalti:
“Non so dire nient’altro, ma imparerò presto l’italiano per rispondere in prima persona a tutte le interviste. Sono felice di essere qui, finalmente è tutto realtà, lo sognavo da tempo. Lo stadio è gremito, ora tocca a noi dare il meglio. E’ tutto così bello, tutto questo entusiasmo. Già in Germania avvertivo questa sensazione di grande felicità, in Italia il calcio è seguitissimo e lo so. Le mie destinazioni dopo il Bayern potevano essere Spagna o Italia e dovevo scegliere una destinazione che mi rendesse felice anche a livello personale. La città è splendida ed essere qui mi dà tanta energia, penso lo sentiate anche voi”.Non fa nomi Gomez, eppure tante sono state le domande su chi apprezza del campionato italiano o dei suoi nuovi compagni; non promette neanche dieci o venti gol, parla sempre di squadra e collettivo, quando però gli viene chiesto perché proprio Firenze allora si sbottona un po’:
“La città è fantastica ed ha giocato il suo ruolo, ma la cosa più importante è lo sport e qui ho la possibilità di giocare. Se avessi potuto farlo sarei rimasto lì dov’ero, ma la cosa più importante è giocare. Ho avuto colloqui con Guardiola che mi ha confermato come la Fiorentina sarebbe stata una scelta adatta, a causa anche per il suo gioco all’attacco. Se ne ho parlato anche con Toni? No, con lui non ho parlato ma la mia scelta non è avvenuta in base a dialoghi con qualcuno. Ne ho parlato solo con Guardiola, che mi ha parlato benissimo del tecnico, e con Montella stesso, oltre che ovviamente con la società, che mi ha illustrato gli obiettivi e i motivi per cui mi hanno voluto qui”.Gomez è ambizioso e non potrebbe essere altrimenti se è vero che col Bayern Monaco ha vinto tutto quello che poteva vincere appena un mese e mezzo fa, oltre ad essere incredibilmente prolifico sotto porta da anni; ovvio dunque che speri che Firenze possa essere trampolino giusto per far parte dei 23 che prenderanno parte ai prossimi Mondiali brasiliani con la Germania, così come è normale per lui lottare per il traguardo massimo. Per il tripudio del popolo viola:
“In questo momento l’obiettivo è vincere un titolo anche qui in Italia, sicuramente, è il sogno di tutti”.Juve e Napoli sono avvisate, la Fiorentina si candida seriamente per diventare la prima forza della Serie A. Qualcosa, in Italia, è cambiato.
---
Jacobelli: i 25 mila in delirio Gomez, la rivincita di Firenze sul Palazzo che sbattè la Fiorentina all'inferno
Un tempo per piangere e per arrabbiarsi, dopo essere stati sbattuti inverecondamente in C2, vittime di una macroscopica ingiustizia, perpetrata nell'estate del 2002 da quelli del Palazzo che la Fiorentina non hanno mai amato.
Un tempo per andare in 25 mila allo stadio Franchi, sotto il sole, tutti vestiti di viola ad accogliere Mario Gomez, piacevolmente sconvolto perché una cosa simile non l'aveva mai vista. "Questa è Firenze", ha sorriso Andrea Della Valle al campione tedesco.
Questa è Firenze e, soltanto chi non ha avuto la fortuna di viverci e di respirarne il calcio, può stupirsene o rimanere a bocca aperta. In C2 si abbonarono in oltre 17 mila, si presentarono in 40 mila a seguire Fiorentina-Savona; in C2 spalarono la neve a Gubbio purchè si giocasse la partita e potremmo andare avanti a oltranza, ricordando ciò di cui la gente della Fiorentina è stata capace per la propria squadra, nella buona e, soprattutto, nella cattiva sorte.
Undici anni sono stati lunghi da passare, da quell'estate in cui una città intera e la sua passione vennero fatte a pezzi con una serie di decisioni così ingiuste e così discriminatorie che nessun tifoso ha mai dimenticato, come alla Federcalcio sanno bene.
Diego e Andrea Della Valle raccolgono i frutti di una ricostruzione che ora è compiuta. Certo, le cose andrebbero ancora meglio, se avessero uno stadio di proprietà e la Cittadella Viola.
Hanno chiesto di realizzarli quattro anni fa (quattro anni!). Hanno presentato un progetto splendido. Sono andati a sbattere contro il muro di gomma delle pastoie burocratiche, dell'indecisionismo e delle beghe della classe politica locale il cui alfiere, dichiarato tifoso viola, vuole rottamare il mondo, dicono abbia parlato di Gomez anche con la Merkel, ma sarebbe il caso cominciasse a rottamare gli ostacoli che separano dalla realizzazione di un sogno. Dicono che il 27 luglio sia la data fatidica per lanciare la volata, con la presentazione dei progetti. Vedremo. Le promesse dei politici sono come i gol di Gomez, non finiscono mai. Ma, delle prime Firenze ne ha le tasche piene; per i secondi, non vede l'ora di esultare.
E, siccome i fatti schiacciano le parole, nel frattempo la Fiorentina sta facendo da sè. I lavori in corso allo stadio, naturalmente a carico del club, abbattono le barriere e consentono alla società di presentare un impianto all'inglese.
Gomez è il capolavoro di mercato firmato Macia e Pradè che chiude un cerchio aperto nel 2002, passato per l'inferno della C, il rinascimento del quinquennio prandelliano che ha contenuto anche la reazione allo sconquasso di Calciopoli per il quale la Fiorentina ha pagato molto, molto più di quanti o l'hanno sfangata o hanno pagato troppo poco perchè hanno i santi in paradiso.
Il quarto posto di Montella è stato il preludio a quest'estate attesa per undici anni. E, con questi tifosi, con questa squadra, con questa società, comunque vada sarà un successo.
Xavier Jacobelli
0 comments:
Post a Comment